Domenica l’Inter sarà di scena a Catania, teatro di clamorose rimonte, ma anche pesanti sconfitte. L’anno scorso l’Inter ribaltò il 2-0 iniziale grazie all’ingresso in campo di Palacio nel secondo tempo. La squadra di Maran quest’estate ha perso Lodi e Gomez e si è indubbiamente indebolita. Lunedì sera a Firenze è stata sconfitta per 2-1 (Rossi, Barrientos, Pizarro), i rossoazzurri hanno costretto per lunghi tratti i padroni di casa in difesa, senza però rendersi particolarmente pericolosi. Il Catania ha giocato con il consueto 4-3-3, con Handujar tra i pali (alcune indecisioni per lui), difesa con Alvarez, Bellusci, Spolli, Monzon, a centrocampo Izco, Tachtidis, Barrientos, in attacco Leto, Bergessio e Castro. In fase difensiva come al solito si passava al 4-5-1 con Leto e Castro che arretravano sulla linea dei centrocampisti e Tachtidis chiamato a sganciarsi in pressing su Pizarro. Proprio il greco è apparso il più molle e ancora alla ricerca dell’intesa con i nuovi compagni. Serataccia anche per il terzino sinistro Monzon, che ha avuto la sventura di trovarsi di fronte il miglior Cuadrado (che se continua così diventerà più forte di Jovetic). Maran ha cercato di rimediare dopo l’intervallo con l’ingresso di Rolin sulla fascia destra, spostando a sinistra Alvarez, che mettendoci maggiore fisicità ha limitato l’ala viola. Quella che è mancata è stata sicuramente la spinta dei terzini, d’accordo Alvarez impegnato in una partita esclusivamente difensiva, ma decisamente blanda è stata anche la spinta di Rolin. Molto statico anche Leto, seppur bravo a difendere palla. Il maggior dinamismo è arrivato sicuramente da Castro, bravo a inserirsi in area quando Bergessio veniva incontro sulla trequarti, ma anche ad accentrarsi come trequartista centrale o ad allargarsi in fascia come ala pura. Grinta e movimento anche da Barrientos e Izco, mentre Bergessio ha giocato per la squadra facendo quello che poteva, ma non sfruttando gli unici due palloni giocabili ricevuti in area. Tornando alla fase difensiva, il centrocampista più grintoso nel pressing è Izco, grande aiuto anche da Castro e Leto in fase di ripiegamento, molto ruvido e falloso invece Spolli (battaglia con Gomez), Palacio potrebbe facilmente gravarlo di un giallo fin dai primi minuti. Il migliore in campo è stato Bellusci, l’ex terzino destro dell’Under 21 si è reinventato difensore centrale e ha giocato sempre d’anticipo, uscendo palla al piede con dei pericolosi break. La condizione fisica è parsa ancora molto approssimativa, i centrocampisti hanno faticato a rientrare nei ribaltamenti e hanno faticato a ripartire in velocità, se si eccettua l’incursione in avanti di Barrientos in occasione del suo gol. In definitiva attenzione al dinamismo di Castro, alla grinta di Izco e Barrientos, al lavoro di Bergessio per la squadra e alle uscite palla al piede di Bellusci, oltre che al clima del Massimino, il Catania in casa si trasforma e troverà un’intensità sicuramente maggiore di quella vista a Firenze.
Questi i convocati da Maran:
Portieri –
21 Andujar, 34 Ficara, 1 Frison.
Difensori –
22 Alvarez, 14 Bellusci, 31 Cabalceta, 24 Gyomber, 6 Legrottaglie, 18 Monzon, 5 Rolin, 3 Spolli.
Centrocampisti –
4 Almiron, 28 Barrientos, 19 Castro, 20 Freire, 13 Izco, 7 Tachtsidis.
Attaccanti –
9 Bergessio, 23 Boateng, 35 Doukara, 11 Leto, 10 Lopez, 32 Petkovic.