Inzaghi arrabbiato, Marotta predica calma, Antonello lascia

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Dieci anni con noi. Ci lascia il Ceo Antonello in cerca di nuovi stimoli, all’Inter dal 2015, ne dà notizia il club 1908 stesso. Il bergamasco, uomo dei conti, ha ristrutturato le casse finanziarie, in sinergia con la direzione tecnica di Marotta e soci. Con un decimo dei soldi spesi dal Manchester City siamo arrivati in finale di Champions contro la squadra degli sceicchi; formidabili plusvalenze, come quella di Onana, o capolavori di mercato come quello di Lukaku, qualche acquisto oneroso che però ha dimostrato tutto il suo valore, quanti dicevano che i soldi spesi per Barella erano troppi, e ora vale almeno il doppio. Ringiovanimento della rosa, ma anche oculatezza nel rinnovare a giocatori come Sommer, Mikhitaryan e Darmian, dati per finiti e che invece stanno dimostrando ancora tutto il loro valore. Tanti parametri zero ben piazzati sotto traccia, il colpaccio Thuram, sconosciuto al grande pubblico perchè giocava in Germania e su cui la società ha puntato tanto aspettandolo un anno dopo un infortunio. Ora il plenipotenziario è Marotta, da oggi anche council FGCI, e in questo senso predica calma dopo gli ultimi episodi arbitrali. La rabbia a caldo di Inzaghi è comprensibile, ma l’Inter oggi agisce nelle istituzioni. A mio modesto avviso il problema è più mediatico che arbitrale. Certo il Var è usato male e non si capiscono le regole di ingaggio con gli episodi, ma il problema ribadisco è più mediatico, perchè un episodio favorevole all’Inter o presunto tale comporta la gogna mediatica per l’arbitro in questione per una settimana e la sua conseguente retrocessione di organi arbitrali succubi del circo mediatico, altresì un errore contro l’Inter invece viene passato in carrozza, perlomeno dai media. Il problema è sempre lì, prima mediatico più che arbitrale. Un fallo identico a quello di Dumfries che ha comportato l’annullamento del gol di Lautaro nel derby di ieri non viene ravvisato altrettanto alla Juve contro l’Empoli, poi gol in sospetto fuorigioco sempre della Juve contro l’Empoli in cui non viene mandato nemmeno il replay, due rigorini per la Roma a Udine settimana scorsa, ma anche un gol regolare clamoroso annullato ad un’altra competitor del Napoli come l’Atalanta. Ma attenzione a cadere nella trappola del vittimismo, del complottismo, della protesta fine a se stessa, ha parlato bene Marotta “nessuna polemica, si accettano gli errori” e se c’è qualcosa da dire non lo si fa sui social, ma nelle sedi giuste. Per il resto c’è da ribadire la situazione mediatica, ma lo sapevamo, perchè stupirsi? Io nel mio piccolo ho disdetto l’abbonamento a Sky, non compro i giornali sportivi, mantengo l’abbonamento a dazn per necessità, per motivi personali non posso essere sempre allo stadio, non sono sui social perchè non li amo ma nemmeno li demonizzo, ma calma e sangue freddo. Le facce in Tv sono sempre le stesse, girano tra Sky, Dazn e Amazon Prime. Sempre le stesse facce, l’unica novità Bobo Vieri, l’unico che difende l’Inter insieme a Cambiasso. E’ evidente che c’è un monopolio, che c’è un vento congiunto che per vari motivi tifa Napoli, aggiungiamo il quale Ranieri manda in campo le riserve contro i partenopei, ma perchè stupirsi? Siamo l’Inter, è il nostro destino, odiati e fieri. Lasciamo le lacrimucce e le facce contrite a Conte e Gasperini. Noi siamo un’altra cosa, che non vuol dire subìre e stare zitti, ma lavorare sul campo e nei giusti contesti ed essere più forti di tutti. Love it e keep calm.

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