Gli ingiocabili

Mikhitaryan: “se giochiamo così siamo ingiocabili”, l’intervistatore lo guarda a bocca aperta

I tifosi scaramantici mi perdonino per le mie bausciate di ieri sera, mi sono esaltato troppo? Ma ieri si è vissuta una notte stellata, suvvia ragazzi, altresì da considerare provincialissimi invece i commenti televisivi di chi dice che il Monaco ha regalato praterie, in Europa tutti giocano così, a viso aperto, concedendo spazi, anzi l’espulsione li ha costretti sulla difensiva altrimenti avrebbero continuato ad attaccare e poteva finire 6-0. Questa è la realtà.

Quello che mi impresssiona è la varietà di gioco dell’Inter, rispetto al monoschematismo delle altre squadre che guardandole un po’ tutte, in questa bulimia di partite, giocano ognuna sempre allo stesso modo. L’eclettismo zigozagoinzaghiano invece permette di affrontare difese schierate con manovre ragionate, ma anche come ripartire in contropiede contro squadre più sfrontate; lanci lunghi come fraseggi nello stretto, ampiezza da quinto a quinto come verticalità spinale, attaccanti che attaccano la profondità e pure vengono incontro a rifinire, Lautaro sia alle spalle di Thuram che vicino a lui, i due rami di De Vrij che partono a spron battuto ricevendo tutte le sponde di centrocampisti e attaccanti fino all’area di rigore. Due polmoni in fascia come Dumfries e Dimarco che sopperiscono il non avere il dribbling nelle loro corde con tutte le altre qualità. Ricordate? Ci preoccupavamo che mancava in rosa uno che saltasse l’uomo, sul piano estetico rimane una mancanza perchè il dribbling è poesia del calcio, ma la squadra fa dimenticare tutto questo col gioco di prima ancor ancora che a due tocchi. E soprattutto la bellezza dei lanci lunghi contro la mediocrità delle squadre solo passaggini di cinque metri a due all’ora con uscite dal basso che sono divertenti come una coda al casello.. Che bello rivederli invece questi lanci alla Suarez, Matthaus, Matteoli, ora De Vrij, Bastoni, Barella, Dimarco ci deliziano con parabole di decine di metri per la colla sugli scarpini dei riceventi. Due parole anche sul gatto Silverstrommer, tutto questo scetticismo non si capisce, è una sicurezza totale, se Buffon faceva una parata a partita subendo un tiro a partita si diceva che era segno di grande portiere, Mister clean sheet invece viene trattato come uno di passaggio, sicurezza totale al contrario delle simpatiche clownate di Onana, a proposito che fine ha fatto? Le casse della società però sorridono.

Lautaro ha superato Icardi nella graduatoria bomber nerazzurri di tutti i tempi, arrivando al sesto posto, ma il fatto che portieri a parte hanno segnato almeno un gol almeno tutti, senza contare lo strapotere sui calci piazzati, dà l’idea del tutto tondo. Un’ultima cosa sull’età media, 28 anni se non sbaglio, perfetta maturità per i palcoscenici internazionali. Vinceremo tutto allora? Forse no, ma è dal 2020 che questa squadra arriva in fondo praticamente in tutte le competizioni e se la gioca fino alla fine, a volte vincendo a volte no, forse la sola pecca l’ottavo coll’Atletico, ma è passata al contempo come fosse una gita premio la finale col Manchester di due anni fa, che invece fu una gran finale.