I talebani odiano il calcio del futuro

Soste ripetute, immobilismo, ma ci sono giocatori col cervello

Benritrovati amici interisti e appassionati di calcio, l’annosa sosta delle nazionali è ormai il passato, ci si rituffa nel campionato. Intanto però ancora infortuni, affaticamenti tra i protagonisti, ma c’è chi dice, con tutto quello che guadagnano si lamentano proprio i giocatori? Non sono d’accordo con questo modo di pensare. Da tifoso, cronista e appassionato voglio giocatori freschi e riposati, non spremuti come limoni. Tante partite inoltre sono inutili, come queste della Nation League. Il fatto che guadagnino tanto non ha alcun nesso con la questione in esame, non sono robot, ma esseri umani. Le alterate e urticanti telecronache di Adani nel frattempo hanno fatto da megafono al noioso e cervellotico gioco di Spalletti. Anche i nostri campioni in nerazzurro con la maglia azzurra diventano modesti, non sarà che il problema è proprio nel manico del signore che passeggia con le mani in tasca durante le partite e pontifica in conferenza stampa? Ma non diamogli troppa importanza. Tornando alle troppe partite, c’è chi dice che in realtà a questo punto della stagione sono le stesse degli anni scorsi, ed è vero. Ma ci si dimentica di dire che erano già troppe anche negli ultimi anni e intanto l’intensità e la fisicità del football è lievitata vorticosamente. Quindi è cambiato tutto. Inoltre comunque da gennaio avremo ancora più partite degli anni precedenti nelle coppe, nelle supercoppe e poi ci sarà il mondiale per club a giugno. Troppo. E qui entriamo nello snodo del discorso. I Club sono associazioni private, ma sono ostaggio di federazioni burocratiche parapolitiche ed a questo si aggiunge la particolare condizione dei club italiani, gli unici al mondo che non possono farsi uno stadio privato perchè ostaggi pure delle burocrazie statali. Ed anche qui gorgoglia la demagogia arruffona e imperversano gli ecotalebani.. “Gli stadi di proprietà saranno solo per miliardari”, sbraitano verdi di livore e istericamente terrorizzando la popolazione, come se negli attuali stadi il prezzo del biglietto fosse popolare, ma incredibile a dirsi, pare che i club vogliano fare un maggiore profitto dai ricavi sempre da stadio, gestendo anche la ristorazione dei tifosi, decisamente un crimine contro l’umanità, orrore! Invece solo i baracchini gestiti dall’ndrangheta devono avere il monopolio dei panini e delle salamelle, perbacco! Le attempate groupies del sindaco Sala e gli eterni sessantottini convertitisi dal rosso al verde preannunciano barricate come ai bei tempi.. Come se le maggioranza degli italiani non avesse capito che la rovina dell’Italia sono la burocrazia statale, le mafie e i fanatici ecologisti, non certo le kattive proprietà amerikane e la strega del profitto, che poi vuol dire reinvestimenti e competitività delle nostre squadre, ma anche stadi che rispecchiano l’identità dei nostri club e strutture al passo coi tempi. Intanto in casa Inter, dopo la bella intervista a Barella (leggi QUI), esce anche una chiaccherata del Corriere della sera con Mikhitaryan, altrettanto bella, ed anche qui emerge uno spessore umano importante. Ora è sempre più chiaro, la nostra sapiente dirigenza ha cercato giocatori con la testa, non solo con le gambe, è questo il segreto di un ciclo di vittorie iniziato nel 2021 e che ora punta decisamente ai trofei internazionali. Allacciate le cinture di sicurezza.