In occasione dell’inaugurazione di un nuovo Inter store, Moratti ha parlato di un po’ di tutto, senza dire come sempre nulla di chiaro, ha fatto trasparire il suo pensiero su Thohir, Mazzarri, il mercato e il valore della squadra. Commentiamo le sue parole:
Thohir C’è chi ha scritto che la trattativa con l’indonesiano va avanti a passo di gambero, uno avanti e due indietro. Con le ultime dichiarazioni Moratti l’ha riportata indietro ai primi passi, o al massimo all’inizio del “secondo round”, per usare le sue parole. Smentito che si stia trattando sulle quote (ma è difficile credergli), il presidente nerazzurro di Thohir dice «È serio, gentile e perbene. Proviene da una famiglia importante». Eppure saremmo ancora nella fase della conoscenza, ma non sono previsti incontri a breve. Intanto la scadenza di fine luglio viene procrastinata, si andrà avanti oltre.
Mercato Di conseguenza, nel congelatore ci finisce anche il mercato, il quale non viaggia su un binario parallelo a differenza di quello che si racconta, con buona pace di Mazzarri che voleva una rosa snellita e riformata per il ritiro. Moratti gli ha chiesto di portarsi in ritiro quasi tutti (tranne Silvestre e Schelotto), e magari di farseli piacere. Su Nainggolan “siamo agli inizi di luglio, c’è tempo davanti”. Su Isla “I rapporti con la Juventus sono buoni, vedremo se arriverà”. Anche su Dragovic si temporeggia, con irritazione dei dirigenti del Basilea che vorrebbero passare all’incasso. Moratti afferma che i colpi migliori si fanno a fine agosto, si riferisce a Gargano e Cassano, tutti e due ceduti dopo un anno, o a Pereira? C’è un che di surreale. D’altra parte per il patron “La squadra non la vedo mica male, manca sicuramente qualcosa, ma a me piace”. Per chissà quale congiuntura astrale siamo arrivati noni..
Mazzarri Un indizio ci arriva quando parla di Mazzarri, “Voglia e forza? Mazzarri l’abbiamo preso perchè possiede queste caratteristiche. Quindi spero proprio che sia così. Credo che sui giocatori questo possa fare effetto, desideravano appunto una maggiore forza in quello che possono essere gli allenamenti e il progetto”. Ecco di chi è la colpa, di quel mollaccione di allenatore che c’era prima, per il resto sono tutti bravissimi. Con calma, senza fretta, praticamente fermi.