Javier Zanetti, capitano e gentiluomo, ed. Rizzoli pag. 88
(…) Poco oltre sorge Villa Fiorito, un’altra favela dove domina il degrado, diventata celebre per aver dato in natali a Maradona. La maggioranza dei bambini che crescono in queste villas de emergencia è costretta a vivere d’espedienti. Purtroppo non tutti hanno la fortuna di nascere con i cromosomi e il talento di Maradona. Fin da piccoli sono lasciati allo sbando; per soppravvivere, spesso, sono costretti dagli adulti allo sfruttamento, a vendere droga per strada o a mendicare. Per resistere ai morsi della fame capita che debbano rovistare tra la spazzatura o in qualche discarica. Situazioni inaccettabili, da medioevo. La nostra Fondazione è partita da lì, tra le pieghe della miseria. Abbiamo iniziato con ventitrè bambini, i più bisognosi, segnalati dall’assistenza sociale. Oggi, Paula e io siamo i genitori adottivi di oltre centocinquanta bambini. In totale però la fondazione si occupa di oltre mille persone, compresi i famigliari dei più piccoli.
(…)
Per tanti bambini ora la Fondazione è diventata la prima casa, un luogo sicuro dove trascorrere i pomeriggi e crescere in armonia, nel rispetto di quei diritti fondamentali che in passato sono stati loro negati.
L’idea della casa come rifugio, come protezione, come ambiente sano dove formarsi ha radici lontane. Si riallaccia al mio passato di muratore, quando poco più che ragazzino lavoravo al fianco di mio padre nei cantieri. Ho sempre visto la casa come il diritto principale di ogni persona. E la Fondazione adesso è la casa per tanti bambini, il punto di partenza per un futuro migliore.