Il silenzio della società su Acerbi
Un ragazzo, un ragazzo dell’Internazionale Milano è stato accusato di razzismo. Da un giocatore del Napoli. Accusa infamante. La sua parola contro la sua. Non ci sono giocatori del Napoli che abbiano confermato la versione del loro compagno. Strano, ma indicativo. Il ruolo dei media è stato determinante a creare un clima di caccia alle streghe, di neoinquisizione, di maoismo da rivoluzione culturale in sugo postmoderno politically correct, ma il giudice ha rispettato la legge. Un nero non è più uguale di un bianco e la loro parola vale uguale. La reazione del club Napoli è carnevalesca, folkloristica, ma c’era da aspettarselo, ma dov’è il club 1908, la sua proprietà? Il silenzio è assordante e imbarazzante quanto imbarazzato, ma imbarazzato di cosa? Ora è tempo di riaccogliere il figliol prodigo, altrimenti tutti i paroloni belli sull’inclusione, la diversità, i fratelli del mondo, l’Inter grande famiglia, sarebbero solo vuote e pompose parole retoriche strumentali ad un progetto geo-politico-ideologico.
Amala. Acerbi uno di noi.