La Sala dell’immobiliatismo

Inter verso il nuovo stadio ad Assago

Recentemente avevamo parlato di cosa poteva diventare e rappresentare uno stadio di proprietà per l’Inter, potete leggere QUI. Ma non c’è solamente questo, pensiamo anche ad una cittadella dello sport sette giorni su sette, dove giocare a calcetto, basket, pallavolo, padel, nuoto e palestra per tutti, e chi più ne ha più ne metta. Chissà, magari l’Inter potrebbe diventare una polisportiva dal basso un giorno come lo era già un tempo, già chi si ricorda dell’Internazionale Milano Basket? Sì è esistita veramente un secolo fa ed ha vinto anche uno scudetto, chi se la rammenta, non ci credete? Senza nulla togliere alla mitica Olimpia, che poi sarebbe nostra vicina di casa ad Assago nel nostro nuovo stadio. E che bello. Ma pensiamo anche alla cultura, una libreria dello sport, con biografie di personaggi sportivi, romanzi calcistici, e manuali di storia del calcio, che dopo l’Inghilterra già in Italia spopolano; ehi però anche un bel cinema, sempre più si trasmettono film sul calcio e sullo sport, basta vedere su Amazon Prime e Netflix. Un mondo interista sette giorni su sette per vivere la propria passione, rendere le periferie vive e vivibili, e allora ciao ciao Sala e il tuo mondo ecomuseale, con i tuoi saloni del mobile, i tuoi turisti sceicchi, russi e francesi, le tue sciure rigorosamente in bicicletta con la targa no oil come nella Pechino degli anni 70 mentre oggi i cinesi ci rifilano le auto elettriche autocombustibili, ma se c’era una cosa che i cinesi volevano fare giusta, un bello stadio, d’altronde copiata dagli americani e in sodalizio con loro, perchè questi poi quando vogliono copiano bene dagli americani, tu la rifiuti? Già, certo, non era di proprietà statale e la burocrazia non ci guadagnava, ma dava un sacco di benefici alla cittadinanza e alle periferie, che orrore, e mi raccomando la ecovolumetria.