La prima uscita di Mazzarri, tra fiducia e bassi obbiettivi

Oggi ha parlato Mazzarri, la prima conferenza ufficiale da allenatore dell’Inter. Nonostante sia rimasto abbastanza abbottonato, sono emersi alcuni passaggi chiave che ci dicono qualcosa di importante sulla futura strategia di mercato e sugli obbiettivi. Vediamo cos’ha detto su senatori, rapporti con la società, obbiettivi, giovani e facciamo qualche considerazione in merito:

Senatori“Sono fiducioso, conosco i miei metodi di lavoro. Amoruso era un giocatore dato per finito e dopo aver lavorato con la Reggina ha battuto il suo record di gol. Se si lavora nel modo giusto tutti i giocatori saranno in grado di sopportare il carico per fare poi una buona partita. (…) La parola vecchio nel calcio non esiste. Tutto dipende se un giocatore esperto riesce ancora ad allenarsi a certi ritmi. E questo è che deve essere valutato. Lo vedrò strada facendo e comunque credi di conoscere i tasti giusti per dare stimoli nuovi a certi giocatori se dovessero rimanere in questa rosa.”

Mazzarri è convinto di rivitalizzare i senatori, certo solo i primi allenamenti testeranno quanto si potrà recuperarli sul piano fisico, ma il tecnico toscano è sicuro che i suoi metodi siano quelli giusti e porta l’esempio di Amoruso alla Reggina. Avrei preferito se parlava di Cavani, ma evidentemente gli orizzonti attuali sono questi. Amoruso, Reggina, coppa di Reggio Calabria. Appare chiaro comunque che Moratti e Branca non hanno nessuna intenzione di rinnovare la rosa e Mazzarri non ha nessuna intenzione di chiederglielo a meno che proprio non trovi i senatori in condizioni disperate a Pinzolo. Aspettiamoci un calciomercato in tono minore, anche perchè lo stesso Mazzarri ha fatto sua la favoletta stramaccioniana della stagione ingiudicabile a causa dei tanti infortuni.

Rapporti con la società Sono per il rispetto dei ruoli. Con Ausilio, Branca e il presidente ho parlato. Qui non parlo di mercato. Io lavoro con i doppi ruoli. Io voglio 22 giocatori in ritiro più 4-5 ragazzi che li sostituiscono. Molti di quelli che verranno in ritiro saranno molti che rimarranno all’Inter.

 Sono un accentratore, sono un allenatore che si assume tutte le responsabilità di ogni settore dell’azienda e credo che queste sono le caratteristiche che Moratti cercava.

Non so come si concilia il rispetto dei ruoli con il suo essere accentratore. L’impressione è che Mazzarri abbia le idee chiare su cosa vuole, ma che in fondo e per buona pace di tutti queste coincidano con quello che vuole la società: Ricominciare con la rosa attuale, con pochi ritocchi e sfoltita numericamente, con i giovani relegati in terza fila.

Obbiettivi “Per il suo blasone l’Inter deve sempre vincere, il mio primo obiettivo è vedere che la squadra se la gioca con tutti. C’è l’imprevisto, si può perdere qualche partita, ma devono poi arrivare i risultati. Il tifoso nerazzurro vuole vincere e cambiare la tendenza di risultati che a livello numerico ci sono stati l’anno scorso. le valutazioni saranno fatte in base a certi parametri. Io non ho problemi ad assumermi le responsabilità in base a parametri logici e obiettivi. Voglio che questa squadra torni ad essere competitiva e a giocarsela. La rosa attuale dell’Inter con certi meccanismi può fare un buon campionato. Sono tutti giocatori con caratteristiche giuste. Quello dell’anno scorso è un anno anomalo.”

Mazzarri vola molto basso sugli obbiettivi, a domanda se sarà un’Inter vincente rimanda la palla alla società e a cosa farà. Per il momento l’obbiettivo è tornare competitivi, cioè giocarsela con tutti a testa alta, cioè l’obbiettivo minimo per una squadra come l’Inter. Secondo Mazzarri con la rosa attuale si può fare un buon campionato, non di più, ma in fondo a Mazzarri sembra star bene così, i giocatori hanno le caratteristiche adatte al suo gioco ed è convinzione ostentata che l’anno passato è stato solo un anno anomalo. D’altra parte stiamo parlando di un allenatore che ha lasciato Napoli quando si trattava di lottare per lo scudetto, preferendo una società più blasonata che ne esalti il suo orgoglio e il suo ego, ma che non gli chiede lo scudetto e dove in fondo far meglio del nono posto non appare impresa impossibile.

Polemiche passate Su Mou: “Ho stima di Mourinho, qualche volta ci può essere scaramuccia perchè si vuole vincere, ma resta immutata la mia stima.”

Sugli arbitri: “L’ultima volta che ne ho parlato è stata dopo la partita di Pechino. Poi non ho più parlato di arbitri, non sono più entrato in polemica, questo non sarà un problema.” 

Mazzarri glissa sulle polemiche del passato che lo avevano visto protagonista in chiave anti-interista, ma questo è abbastanza comprensibile.

Giovani “Faremo tutto insieme una valutazione, valuteremo tutti i giocatori tutti insieme. Giocare con tanti giovani, quando si parla di top club come l’Inter, arrivare in alto non è facile. Serve la giusta miscela. A me piacciono i giovani. Ma ci fai cinquanta punti in campionato. Ma per competere con le grandi è un po’ diverso. Certe valutazioni vanno fatte in un certo modo.”

Insomma, pietra tombale più pesante non poteva esserci sui giovani. D’altronde dopo quanto detto sui senatori e sulla rosa attuale, questo non poteva che essere il naturale completamento del Mazzarri-pensiero. Per la cronaca abbiamo fatto cinquanta punti anche senza giovani.

 

1 pensato per “La prima uscita di Mazzarri, tra fiducia e bassi obbiettivi

Lascia un commento