Roma-Inter 4-0, le pagelle

Julio Cesar 4 – Prima limita i danni allontanando l’inizio della goleada, poi è preso in controtempo dal colpo di testa centrale di Juan, si fa bucare senza reattività sul secondo gol, non esce in occasione del 3-0, piantato sulle gambe anche sul tiro del 4-0.

Maicon 2 – Molle sul colpo di testa di Juan dell’ 1-0. L’unica volta che sale in profondità senza palla è in fuorigioco. Tiene in gioco Borini in occasione del terzo gol. Passeggia per il campo, partita raccapricciante. Milionario in vacanza a Roma.

Lucio 2 – In stato confusionale, si ostina a impostare la manovra su Maicon, è imbarazzante come si fa infilare negli uno-due, sembra un bambino. Sale a vuoto in occasione del 2-0. Grottesco.

Samuel 7 – L’unico che va a chiudere gli spazi, che fa il difensore normale. Quasi in marcatura a uomo su Totti, nel momento in cui questi faceva superiorità numerica con Taddei e Lamela ai danni di Nagatomo e Obi, l’unico a dare una mano ai due ragazzi in difficoltà.

Nagatomo 7 – S’impegna allo spasimo, la Roma gioca quasi tutto il primo tempo facendo superiorità numerica sulla sua fascia, limita i danni. Nel finale Taddei, quel fenomeno da circo che indossa il pannolone al posto dei calzoncini, prova a irriderlo, senza riuscirci.

Zanetti 6 – Non si può pretendere che tutte le partite giochi in tre ruoli contemporaneamente, mentre intorno a lui c’è chi cammina o è sempre fuori posizione, ogni riferimento a Lucio e Maicon non è casuale.

Palombo 5 – Un pesce fuor d’acqua, e meno male verrebbe da dire, se questa è l’acqua. Battute a parte, davvero sfasato, da rivedere.

Cambiasso 5,5 – Almeno ha l’orgoglio di andare a pressare alto, seppur a vuoto, anche nel finale, complessivamente evanescente.

Obi 5,5 – Impressionante la quantità di palloni che gioca e la sua volontà di rendersi utile, peccato sia di una imprecisione che è quasi chirurgica, tanto è impreciso. Gara oggettivamente da 5, 5,5, ma forse mezzo punto in più meriterebbe per l’impegno e la corsa profusa.

Pazzini 7 – Lotta come un leone, pressa spesso da solo, viene a prendere palla, si posiziona sulla propria sinistra, vedendo che la Roma attacca sempre su quella fascia, per dare una mano e per cercare di ripartire.

Milito 5 – Un tiro ad inizio gara bello, ma debole. Poi si perde, certo non gli arriva un pallone decente, ma lui oggi è piantato. Il secondo tempo come unica punta è come mandarlo al massacro.

Poli 6 – Entra come mezz’ala sinistra, s’inserisce un paio di volte senza essere servito, più che altro deve difendere e aiutare Nagatomo nella zona nevralgica. Taddei riesce a fargli un’entrataccia sul 3-0, lui reagisce con una spinta orgogliosa, e il fenomeno da circo stramazza al suolo. Sul 3-0.

Cordoba 6 – Sostituisce dignitosamente Samuel, uscito evidentemente per infortunio. Non c’è altra spiegazione.

Faraoni 6,5 – Entra con carica e determinazione, vorrebbe spaccare il mondo, ma ha solo 25 minuti, meglio un giovane acerbo come lui, che un maicon a passeggio, magari si perde lo stesso, ma con dignità.

Ranieri 3 – Sostituisce i due migliori in campo, Pazzini per scelta tattica, cioè per difendere il passivo di due gol, bravo, ne prendiamo altri due. Samuel si spera per infortunio. Mette Cambiasso sul centrodestra nel secondo tempo, fantasioso. Dice di non guardare in faccia nessuno, immagino alla prossima partita vedremo sicuramente Faraoni al posto di Maicon.

 

 

3 commenti su “Roma-Inter 4-0, le pagelle

  1. Credo che gli evedienti demeriti dei singoli siano in parte da giustificare scaricandoli sulla società: come si può pensare che campioni a fine corsa continuino a dare l’anima quando il club vende due pilastri come Eto’o e Motta sostituendoli con Zarate e Palombo? Se nello spogliatoio serpeggia la sensazione di un progetto in disarmo forse un buon motivo ci sarà… Riferendomi a un post pubblicato in precedenza su questo blog, a me non sembra nemmeno che questo sia un anno di transizione ma di totale sbandamento, di fine progetto senza avere idee sul domani.

    Per correttezza, mi spiego meglio: prima i dirigenti hanno pensato di affidare il gruppo a Gasperini con il retropensiero che tanto a guidare la squadra sarebbero stati Zanetti e Cambiasso per poi passare, l’anno prossimo, a Guardiola. Peccato che Gasperini fosse l’esatto contrario di un materasso sottomesso allo spogliatoio e ha cercato di far giocare 30enni spremuti come 20enni a caccia di un contratto con una big. Risultato, inter che perde punti e giocatori che perdono fiducia. Poi si riparte con Ranieri, le cose sembrano aggiustarsi ed ecco che si vende Motta (nemmeno a una cifra esorbitante), l’unico ancora in grado di tenere i livelli dell’anno del Triplete, di proteggere la difesa e di dare ordine e solidità alla squadra. A questo punto leggendo i nomi di chi è sceso in campo oggi penso che l’Inter sia esattemente dove deve stare: a lottare per l’Europa League…. E non credo proprio che una squadra che per Dna deve puntare alla Champions, con qualche rara eccezione, possa ripartire con chi è stato comprato negli ultimi due anni.

    1. Ciao Alberto d., benvenuto su calciointer.net,
      In effetti per correttezza nelle pagelle dovrei aggiungere anche le pagelle dei dirigenti, e i voti non si discosterebbero di molto in questo momento.
      Ho definito questo un anno di transizione, solo che nessuno in società e squadra vuole ammetterlo, perciò si va allo sbando, non avendo ben chiaro nemmeno l’obbiettivo realistico, che un giorno è lo scudetto, un giorno il terzo posto, ora è a serio repentaglio la qualificazione all’Europa League, con la Roma che incombe.

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