Sono state sfide intense quelle tra Internazionale fc e Roma negli ultimi anni. Sfide dove il fattore campo è spesso saltato, l’Inter ha spesso rimontato svantaggi, ma anche vinto di misura nella battaglia della finale di coppa Italia che diede inizio al triplete. Fu 4-3 per la Roma negli anni’80, e fu 4-3 per l’Inter nella supercoppa 2006 con magistrale punizione di Figo. Ma Inter e Roma per cinque anni ha voluto dire sfida per lo scudetto, con il campionato in due occasioni deciso all’ultima giornata , anzi nel secondo tempo dell’ultima giornata. 2008 e 2010. Ad alcuni non sono piaciuti quei anni, dicevano che l’Inter vinceva facile perchè non aveva rivali, e la Roma cos’era? Poi c’erano i demagoghi del calcio che dicevano che una sfida a due era troppo poco. Gli stessi che si esaltarono per anni a guardare Juve e Milan spartirsi i campionati in contese truccate.
Ma oggi andiamo più indietro nel tempo, alla finale di Coppa Uefa 1991, come nel ’98 anche quell’anno l’Inter aveva visto sfumare il sogno scudetto, ed anche quell’anno la finale era un derby tutto italiano, questa volta con la seconda squadra di Roma, l’ASR. Non c’era ancora la finale unica, ma andata e ritorno, andata a Milano ritorno a Roma.
In un S.Siro rigonfio l’Inter della difesa della nazionale e del trio tedesco ci mise quasi un’ora a sbloccare il risultato, dopo un paziente lavoro era Nicola Berti ad anticipare il difensore della Roma facendosi stendere in area di rigore. Sul dischetto Matthaus scaricò tutta la sua potenza. Nelle partite decisive Nicolino Berti coi calzettoni abbassati si esaltava, fuori da ogni canone tattico, e poco dopo era di nuovo in area, vero valore aggiunto della squadra, a ricevere l’assist basso di Klinsmann, 2-0 sotto il primo blu occupato per metà dai tifosi giallorossi, che nel dopopartita devastarono i bagni di S. Siro. Klinsmann non era nuovo a queste discese in dribbling verso il fondo, un duetto simile con Berti lo aveva già fatto in un derby. Nel finale L’Inter si difende, c’è Voeller che fa paura e Berti che disorienta tutti, compagni compresi, con un dribbling folle e spettacolare nella propria area. Entra anche l’attuale viceallenatore Beppe Baresi a mantenere il 2-0 e viene ammonito dall’arbitro sovietico Spirin, ma l’andata finì 2-0.
Al ritorno L’Olimpico è tutto colorato di giallorosso, ma in campo c’è un muro nerazzurro. Il gol di Rizzitelli sarà tardivo come 19 anni dopo lo sarà un gol del Barcellona. I tifosi interisti si erano presentati con un bauscissimo striscione “Siamo qui per ritirare la coppa”, e così fu. L’Inter di Trapattoni vinse la Coppa Uefa 1991, l’inizio di un trittico che ci porterà ad alzare quella coppa, che oggi non esiste più, altre due volte fino al 1998.