Punti di vista
Inter-Atalanta, in certe ricostruzioni giornalistiche è stata questa. Io ho visto tutt’altra partita (Vedi QUI), ognuno la vede come vuole ma ricordiamo alcuni dati di fatto. La prima vera occasione dell’Atalanta è al 44′, sugli sviluppi di un calcio piazzato. In quella circostanza i bergamaschi reclamano anche un rigore, che secondo certi media è addirittura eclatante; in presa diretta non sembra, è forse un rigorino, ma basterà poi mettere dei fotogrammi che danno l’impressione di un placcaggio di Lautaro per gridare allo scandalo e fomentare le piazze. A metà secondo tempo c’è la seconda occasione per gli ospiti, che scheggiano il palo. Di fatto fino al 75′, minuto del pareggio, due sole occasioni atalantine, ma un possesso palla pare del 63% e una miriade di tiri da fuori area non nel specchio. Però tenere la palla non vuol dire dominare, il dato statistico del possesso palla è infatti uno dei più inutili che esistano che non spiega nulla.
Da parte sua l’Inter se alla mezz’ora fosse stata in vantaggio 2-0 credo che nessuno avrebbe avuto da ridire. Poi nella ripresa si è difesa, che per qualche professorone vuol dire essere “sottomessa”, ma ha realmente sbandato solo nell’ultimo quarto d’ora, quando l’Atalanta ha colpito una traversa e usufruito di un rigorino chiaramente compensatorio, ma nessuno ricorda che l’Inter stessa nei minuti finali ha avuto due opportunità con Brozo e Valero.
Per alcuni se l’Inter vince è perchè ogni volta c’è un santo in porta che fa miracoli o un babbo natale davanti che fa gol o perchè gli avversari non erano in giornata. Si fa passare l’idea che l’Inter è una squadra di miracolati, come se il portiere non fosse pagato per parare e l’attaccante non avesse bisogno di qualcuno che gli passa la palla per fare gol. Come se poi ci fosse qualcosa di male nell’avere delle individualità che possano fare la differenza. Nell’idea del calcio collettivistico il singolo non dovrebbe esistere, l’allenatore è un deus ex machina che telecomanda i giocatori nel bene e nel male. Il calcio invece è un misto di squadra e individualità. Ma poi abbiamo visto come Handanovic da quando c’è Conte fa quasi sempre solo un paio di parate a partita e non di più.
Recentemente Allegri ha rilasciato un’intervista in cui ha detto che i media sono pieni di professori che la fanno difficile, ma il calcio è uno sport semplice. Aveva ragione. Conte non cada nel tranello, in nome del calcio totale lo stanno sfidando a fare un gioco che non sarebbe nelle caratteristiche dei giocatori che ha a disposizione e invece va benissimo così. Abbiamo fatto un grande girone d’andata, per il momento mettiamo da parte la champions e ora la società gli dia i rinforzi che chiede.
Amala.