Tifosi contro l’abbattimento dello stadio Meazza
Ci scrive Antonio Berlusconi, il suo è un lungo appello per il mantenimento di san Siro, ma anche una proposta economica. Diteci la vostra sul futuro dello stadio di Milano, apriamo il dibattito, aspettiamo le vostre mail al Francesco@calciointer.net
“Spettabile dottor Poli, da quanto riportano i media le proprietà straniere (appropriato sottolineare questo particolare) di Milan ed Inter procedono spedite nel percorso (mi appaiono empie in questa loro tracotanza, nel dare per scontato che raggiungeranno lo scopo di abbattere un tempio del Calcio come è Sansiro, troppo sicure di se, hai visto mai che il destino giochi loro un brutto scherzo..) che dovrebbe portare alla demolizione del Meazza e alla riconversione dell’omonimo quartiere alle logiche del commercio moderno .Nonostante i desiderata dei signori meneghini ma allogeni del pallone per giungere all’abbattimento del più importante stadio italiano gli ostacoli da superare saranno molteplici e di sicuro gli oppositori a questo progetto faranno di tutto per rendere la vita difficile agli affaristi cinoamericani che hanno in mano le sorti di Inter e Milan. Arrivare a radere al suolo Sansiro non sarà una passeggiata di salute, verosimilmente sarà una diatriba che verrà tirata per le lunghe prima di arrivare alla costruzione di un nuovo impianto il cui unico scopo sarà quello di tosare i tifosi secondo i dettami del Calcio del nuovo secolo.
Con i correttivi adeguati invece Sansiro potrebbe garantire delle nuove risorse economiche e nel contempo rendere i popoli nerazzurri e rossoneri liberi dal giogo di dover sottostare agli umori del padrone di turno per avere delle soddisfazioni sportive. Per raggiungere questo obiettivo bisognerebbe creare una fondazione che porterebbe il nome del più celebrato stadio italiano, scopo di questa istituzione no profit sarebbe quello di salvare dalla demolizione Sansiro, non permettere che l’area circostante lo stadio venga deturpata dall’ennesima colata di cemento, liberare i tifosi meneghini dalla sindrome del braccino corto delle attuali proprietà straniere più affezionate a tutelare i propri interessi economici che a rendere seriamente competitive sul rettangolo di gioco Milan e Inter. Lo scopo primario della fondazione che porterà il nome della Scala del Calcio italiano sarà quello di convincere i tifosi che nell’epoca dove il business la fa da padrone rispetto all’aspetto sportivo del gioco del pallone bisogna che costoro facciano di necessità virtù se vorranno di nuovo vedere i trofei sportivi prendere la strada che porta alle bacheche di Inter e Milan. Oggi i tifosi che attingono al proprio portafoglio per vedere sul rettangolo di gioco (stadio e abbonamento alle pay-tv) esibirsi le squadre del cuore dovrebbero prendere coscienza che nel prezzo d’acquisto non è contemplata in forma obbligatoria la prerogativa di veder giocare una squadra competitiva, questa virtù è a carico della discrezionalità della proprietà di volere o meno creare una squadra vincente. Se bastasse, le società sportive si limiterebbero a pagare solo gli ingaggi ai calciatori, se vi aggiungono anche dei lauti premi legati al raggiungimento di determinati risultati sportivi è perché sanno che il solo stipendio, benchè ingentissimo, non è sufficiente per avere il massimo impegno da parte dei giocatori. I tifosi spiace dirlo, ma non viviamo più in tempi decubertiani per quanto riguarda il mondo del pallone, devono entrare nella stessa logica per quanto riguarda la squadra del cuore e una fondazione no profit potrebbe essere lo strumento adatto per raggiungere questi scopo .Senza voler perdersi troppo in giri di parole, la carota davanti al naso del ciuco costringe sempre quest’ultimo a trottare. Una fondazione (sono convinto che se interisti e milanisti famosi fossero della partita sarebbe un attimo creare un organismo del genere e con padri fondatori illustri il consenso popolare non mancherebbe ad un’iniziativa del genere) che porterebbe il nome dello stadio più importante d’Italia non avrebbe altro scopo che creare questa “carota” la quale darebbe la possibilità ai tifosi rossoneroazzurri sparsi per il Belpaese e oltrefrontiera di poter finalmente avere una voce in capitolo nel costruire squadre competitive.
Inter e Milan hanno milioni di tifosi sparsi per il pianeta terra, ma alla resa dei conti solo una piccola frazione di questa vasta popolazione di tifosi risulta essere utile (cosa che del resto avverrebbe con la costruzione del nuovo stadio e le aree commerciali adiacenti, il tifoso siciliano di Milan e Inter non prenderebbe l’aereo per fare shopping a “Intermilandia” utopica cittadella calcistica che sta nei sogni della proprietà cinoamericana di Inter e Milan) alla causa economica di Inter e Milan. Una fondazione, ente, istituzione insomma un soggetto giuridico creato per raggiungere uno scopo utile ad una comunità (in questo i tifosi di Milan e Inter) che direbbe ai suoi beneficiari: signori saresti così contrari all’idea che ognuno di voi scucia di tasca propria una somma che andrebbe dai 50 ai 100 euro per fare in modo che le squadre per cui tifate diano il massimo impegno per soddisfare il desiderio di avere sempre compagini di gioco competitive sarebbe da respingere al mittente perché avrebbe uno scopo poco edificante? I tifosi non tirerebbero fuori dalle loro tasche neanche una palanca in anticipo, firmerebbero solo l’impegno che una volta raggiunto l’obiettivo concordato (Scudetto, coppa europea, Coppa Italia, qualificazione alla Champions) questi soldini (50 /100 su base annuale non è che ti cambiano la vita averli o meno in tasca ,se sei tifoso invece una squadra che gioca per vincere il morale certo non te lo deprime) sarebbero versati alla fondazione la quale a sua volta li girerebbe a Inter e Milan come premi a vincere.
Questo nuovo modo di investire nella propria fede sportiva costituirebbe una nuova fonte d’entrata per le squadre milanesi, ma nel contempo sarebbe una modalità di controllo da parte dei tifosi sull’operato delle proprietà (a interisti e milanisti interessa come primario obiettivo che le squadre per cui tifano lottino ogni anno per vincere qualcosa, se ad esempio un milione di interisti sottoscrivesse un impegno del genere la Beneamata si troverebbe davanti al naso una carota di decine di milioni di euro, per metterci sopra le mani la proprietà dovrebbe impegnarsi a creare una squadra in grado di vincere) le quali di sicuro non potrebbero ignorare una realtà economica di questo genere fondata ex novo. Una fondazione no profit che porterebbe il nome dello stadio dove giocano Milan ed inter che nascerebbe con lo scopo di formare una nuova entrata economica (vincolata a determinati obblighi sportivi,parliamoci chiaro la vera differenza che esiste tra le squadre italiane e quelle straniere è determinato dagli incassi che quest’ultime ricevono dalle voci merchandising, sponsor, diritti televisivi. Oggi Sansiro ancora si riempie perché i prezzi sono ancora abbordabili, se i prezzi venissero allineati a quelli degli stadi oltrefrontiera, dove peraltro le partite non vengono date tutte in diretta, è facile immaginare che il tifoso preferirà seguire la squadra del cuore dal tinello di , con buona di chi vuole un nuovo stadio per tosargli a sangue il portafoglio) potrebbe essere la condizione per non avere più la necessità di costruire un nuovo stadio mentre per “Intermilandia” potrebbe essere presa in considerazione la sua costruzione a patto che non interferisca più di tanto con gli interessi economici ed esistenziali degli abitanti dell’area.
Sansiro non deve essere abbattuto, non si può cancellare uno stadio dove sono state scritte tante pagine importanti della storia del Calcio, tanto per citarne una,non credo che esista un impianto sportivo nel mondo che possa vantare questo record, la Nazionale italiana non ha mai perso quando ha giocato a Sansiro.. “
Antonio Berlusconi, Villasanta (MB)