Spalletti supercazzola boccaccesca
Ci eravamo tanti amati
Luciano Spalletti ha analizzato il match pareggiato a Udine, tiene banco ormai la questione delle due punte. Anche ieri il coach ha “concesso” solo quindici minuti insieme a Icardi e Lautaro Martinez. Tralasciando che El Toro è stato comunque istruito di mettersi alle spalle del numero nove, risulta strano che il Vate di Certaldo abbia sostenuto che con i due in campo l’Inter sia stata scoperta e l’Udinese abbia attaccato di più. Possiamo tranquillamente dire senza timore di essere smentiti e sfidando chiunque a dire il contrario, che in quei 15 minuti l’Inter ha schiacciato l’Udinese come mai aveva mai fatto prima, non rischiando nulla, perchè comunque Lautaro attaccava la profondità più di Nainggolan e con quattro cross si è messo in difficoltà la difesa friulana (tre Perisic e uno D’Ambrosio), che forse avrebbero dovuto essere di maggiore qualità, in particolare sul cross del terzino destro Icardi si era smarcato perfettamente, ma il partenopeo ha gettato la palla tra le braccia del portiere, scusandosi tra l’altro con MI9. Al contrario Spalletti ha sostenuto che sono i ricevitori a non essersi smarcati bene.
Dopo il cambio Lautaro-Keita la partita è tornata a spegnersi e si è chiusa nel mesto zero a zero che sappiamo. Altre considerazioni di Spalletti nel postpartita lasciano alquanto esterefatti, tanto che c’è ormai chi pensa che boccacianamente si stia deliberatamente prendendo gioco dei tifosi interisti, forse sapendo che a fine anno se ne va. Il tecnico infatti ha sostenuto che l’Inter non può giocare a due punte perchè centrocampisti e attaccanti non sanno difendere e deve tenere palla, ma allora perchè giocare puntando tutto sui cross dalle fasce, quando in un 4-2-3-1 con un doppio regista posizionale Valero-Brozo di fatto puoi portare in area solo Perisic e Nainggolan, oltre a Lautaro, e al massimo Valero si è inserito una volta, Brozo mai e Politano mai? Ma le caratteristiche individuali sono queste, si sapeva.
Non c’è bisogno di essere esperti di calcio per capire che il gioco, le scelte e i moduli di Spalletti sono un controsenso vivente privo di ogni logica. Il 4-2-3-1 è un modulo perfetto per il contropiede, tanto più se lo fai con due registi, Mourinho 2010 docet, poco c’entra con il possesso palla e i cross dalle fasce. Il gioco di mister coppa di san Pietroburgo si caratterizza sempre più come un sistema calciopiattista, che sicuramente piacerà ai terrapiattisti, quelli che credono che la terra è piatta.