Settimana scorsa si è tornato a parlare di razzismo nel mondo del calcio, da quando Boateng ha abbandonato il campo nell’amichevole di Busto Arsizio sono aumentate le condanne più ferme e le richieste di agire. Per fermare i cori razzisti negli stadi ci vogliono sospensioni delle partite, 0-2 a tavolino, squalifiche dei campi, solo così le cose cambieranno e le società saranno costrette a rompere quei canali privilegiati che da decenni hanno instaurato con i gruppi ultras.
I cori razzisti negli stadi italiani invece sono da anni accompagnati da un eco di minimizzazioni e negazioni che hanno fatto sì che nel 2013 siamo ancora qui alle prese con questa spazzatura. Come un tempo si diceva che “la mafia non esiste” oggi si dice che “il razzismo non esiste”. C’è la minimizzazione classica, “sono opera di una minoranza”, come se per muoversi a fare qualcosa per fermarli bisognasse aspettare che diventino maggioranza. Ci sono gli immancabili benaltristi, “anche gli insulti alle madri dei giocatori sono gravi, ma nessuno dice niente”, come se una cosa escludesse l’altra e come se non si capisse che la portata di un insulto per il colore della pelle ha un peso e un’implicazione ben diverso di un insulto personale. C’è chi nega che sia vero razzismo perchè “La maggior parte di chi fa questi cori lo fa solo per emulare i capi branco e non sa nemmeno che sia razzismo”, come se non fosse ancora più pericoloso chi prende parte a queste manifestazioni per conformismo e ignoranza. C’è chi si lancia in teorie pseudosociologiche “Lo stadio è una zona franca dove si fanno e dicono cose che altrove non si farebbero mai e tutto vale per colpire l’avversario”, e dove sta scritto che lo stadio debba essere una zona franca? Non poteva mancare nemmeno la demagogia più subdola “I calciatori guadagnano miliardi e non sanno sopportare qualche insulto”, come se potesse seriamente esistere un redditometro per l’insulto razziale. Tutte queste arrampicate sugli specchi per negare e giustificare rappresentano bene un paese inchiodato all’arretratezza e alla furbizia. Come ha detto Materazzi qualche giorno fa “Solo in Italia siamo rimasti razzisti”.
Squalificare il campo con sconfitta a tavolino sarebbe auspicabile. Ma, senza una rstrutturazione complessiva di tutto il paese, in termini di etica e di civiltà comportamentale,nelle sue varie componenti istituzionali, non ci sarebbe il deterrente necessario.
Siamo un paese che in ogni settore, dal sociale, politico e civile, diamo pessimi esempi di etica e civiltà. Una società superficiale, che non si vergogna di nulla,che assiste impotente ad un mignottismo politico con un parlamento pieno di corrotti che oltraggia le istituzioni, con un pseudo giornalismo servile e pennivendolo che diventa di supporto al servizio del proprio “latifondista” ma non alla comunità, senza etica della professione, che messaggi inviano alle nuove generazioni?….assolutamente negativi! La mistificazione è diventata linguaggio comune; percui in futuro,fino a quando non si ristruttureranno le componenti formative, non ci saranno miglioramenti. Oggi purtroppo, sono le componenti comunicative moderne che hanno sostituito le classiche come la scuola.
La televisione ha fatto danni enormi facendo cassa di risonanza ad ideologie che hanno instillato odi tra nord e sud, verso i diversi, gli extracomunitari…ma anche presentando modelli disdicevoli facendone elementi di successo generando un’azione devastante nella formazione dei giovani. Gli stadi, non sono una “zona franca” ove tutto è possibile, ma la propagine di un degrado intellettivo etico-morale di una società, quella italiana, che coinvolge anche la capacità di fare economia e di cui non si intravede la fine della crisi! Ecco perchè in un altro post ho elogiato la figura di Mennea quale esempio di valori etici e professionali straordinari.
Per quanto riguarda l’Inter, esprimo quanto già espresso varie volte: la decadenza è inarrestabile! Anche se ci sono alcuni siti che sparano cazzate per tenere sulla corda i tifosi. Mi auguro che Moratti si prenda un meritato riiposo trovando qualcuno che abbia voglia di investire sull’Inter!!!
Come sempre, spero ardentemente di sbagliarmi!!!!!