Spalletti sbaglia i cambi e attacca i giocatori, Fabio Capello lo smentisce
Spalletti attacca la squadra nel postpartita di Juve-Inter, torna a parlare di mancanza di qualità del gruppo e se la prende in particolare con Politano, negli studi di Sky invece Fabio Capello parla di un’ottima squadra ed esprime perplessità per il cambio Politano-Valero
Due letture diametralmente opposte nel postpartita su Sky. La Juve ha battuto l’Inter con un solo gol di Mandzukic, ma Fabio Capello, recentemente anche allenatore di Suning in Cina, propone una chiave basata anche sulla sua esperienza di allenatore – dati alla mano – indiscutibilmente vincente: “Quando ero alla Roma abbiamo perso una volta contro il Milan, rientrando nello spogliatoio ho visto una squadra abbacchiata. Allora ho detto: ‘Oggi ho capito che possiamo vincere il campionato’. Oggi l’Inter ha capito che è una buona squadra, è stato un primo tempo importante”.
Devo dire che sono d’accordo con questa analisi, all’Inter è mancata solo la cattiveria negli ultimi metri, ma rispetto ad un anno fa, quando pareggiò allo Juventus Stadium per 0-0, ma senza fare nemmeno un tiro in porta, oggi in realtà ha giocato meglio e con più personalità, creando tre grandi occasioni.
Appare perciò doppiamente sorprendente sentire le parole di Spalletti al termine della gara, che torna a parlare di mancanza di qualità dei suoi giocatori, come d’altronde già fece nella stagione scorsa a seguito di altri big match dove l’Inter non aveva sfigurato, come l’Inter-Napoli 0-0 del marzo scorso.
Perchè questo atteggiamento? Ma il tecnico di Certaldo rincara la dose e quando uno dei pochi giornalisti ha il coraggio di chiedergli conto di quello di cui parla tutta Italia, cioè il cambio Politano-Valero, Spalletti attacca duramente Politano con queste parole: “Da quella parte lì abbiamo sofferto di più prima che ci fosse Joao Mario. A me serviva uno che palleggiasse in mezzo e sapesse rientrare. I palloni per far gol c’erano già capitati, anche a Politano. Quanti te ne devono capitare ancora?” La netta impressione è che la decisione di togliere Politano e sopratutto sconfusionare Joao Mario spostandolo a destra mandando fuori registro tutta la squadra non sia stata tanto dettata da motivazioni tattiche, che appaiono infatti assurde, ma da una reazione emotiva dell’allenatore che pare aver voluto punire l’ala interista per il gol sbagliato, di fatto perdendo la testa.
C’è poco da dire, l’azione del gol della Juve smentisce incontrovertibilmente la difesa di Spalletti, che d’altronde si è smentito da solo cinque minuti dopo facendo entrare Keita e rimandando Mario a centrocampo.
D’altronde quanto ha vinto Capello in carriera e quanto Spalletti?