l’Inter vince il derby 1-0, decide ancora una volta Icardi al 91′
Un derby tanto atteso come non mai da anni, ma è un Milan modesto che si difende, un’Inter organicamente superiore ma che non riesce a dare continuità alle giocate e a prendere il ritmo, ma come sempre accade da sette partite, il biscione avvelena l’avversario nel finale
Primo tempo quasi paradossale, l’attesa fisicità dell’Inter si vede poco, ma anche della presunta qualità del Milan c’è poca traccia, anzi l’Inter si rende pericolosa con due cross di qualità di Brozovic e Vrsalijko dalla trequarti, il primo trova però Icardi che segna ma è in fuorigioco per un tocco di Vecino lungo la traiettoria, il secondo non viene raggiunto dallo stesso Icardi, poi c’è un grande colpetto suggeritore centrale di Valero per Icardi il quale viene stoppato da Romagnoli. Il Milan invece a sua volta riesce comunque a bilanciare in fisicità con la presenza di Kessie a centrocampo.
Nerazzurri che pressano alti, Icardi e Nainggolan vanno sui due centrali, ma non sempre Vecino e Brozo si alzano su Biglia che è libero di impostare, allora se il Milan salta il primo pressing può far male, ma appunto poca qualità e tanti tiri fuori con Higuain poco servito preferendogli le due ali rossoneri il convergere sull’interno per tirare.
Biscione che invece fa la partita e Milan che aspetta dietro la linea del pallone. Nella prima frazione sfodera tre armi, gli inserimenti di Vecino, che crea più di un pericolo, le accelerazioni di Politano e i calci piazzati, su uno dei quali De Vrij prende il palo. Non si vede però quel netto prevalere fisico che ci si aspetterebbe, Calabria tiene senza problemi Perisic e Asamoah non riesce a sovrastare Suso e come detto Kessie vince il duello fisico con Brozo.
Squadre comunque contratte, terzini che spingono poco, tutti preoccupati dalle ripartenze delle rispettive ali, i duelli individuali rimangono comunque come sempre una delle cose più belle del derby, già detto di alcuni, interessante quello Kessiè e Brozovic non solo sulla fisicità con ambedue che si concedono spazi. A volte si eccede però, durissimo scontro al quarto d’ora con Biglia che entra da dietro su Nainggolan e il belga che sentendolo arrivare affonda il piede sulla caviglia dell’argentino facendogli girare il ginocchio, ma alla fine ha la peggio Nainggolan che nello sferrare il pestone si storce la caviglia e dopo un secondo scontro con Biglia deve uscire, ma l’Inter quasi ne beneficia perchè Borja Valero non lo fa rimpiangere affatto, giostrando palloni e abbassandosi spesso a impostare lasciando la trequarti a Vecino. Sul finale del primo tempo gol annullato anche al Milan per fuorigioco.
Il secondo tempo non porta consiglio agli allenatori che insistono con lo stesso spartito, Vecino continua a pungolare la difesa rossonera arrivando ad affiancare Icardi, intanto è Valero che fa la mezz’ala, mentre Brozovic rimane in cabina di regia. Vrsaljko e Asamoah però prendono coraggio e l’Inter prende possesso della metà campo avversaria, ma tira meno rispetto ai primi 45 perchè il Milan è tutto chiuso e l’Inter soffre le difese chiuse.
La grande abbondanza sulla sua panchina non sembra stuzzicare particolarmente la testa di Spalletti, che alla fine si decide per l’ingresso di Keita al posto di Perisic, lasciando Lautaro in panchina, Gattuso invece risponde con Cutrone per Calhanoglu, pur senza abbandonare il 4-3-3, ma il neoentrato dà di più, cercando maggiormente Higuain e sacrificandosi più in difesa e davvero appare troppo alta la presunzione di giocatorini come Suso e Calhanoglu che per tutta la partita cercano la giocata personale rientrando sull’interno e non servendo mai Higuain, tanto meglio per l’Inter che intanto beneficia delle forze fresche di Candreva, perchè il copione di Spalletti è sempre lo stesso, cambiare le ali a partita in corso per logorare ai fianchi l’avversario e colpire nel finale ed è proprio così che succederà anche questa volta, anche se ad essere onesti è anche il Milan a tentare il colpo di coda finale e poi è una clamorosa uscita a vuoto di Donnarumma su un pur portentoso cross di Vecino ad aprire la strada della gioia ad Icardi. Nel frattempo Gattuso aveva inspiegabilmente tolto Kessie e Calabria, i migliori dei suoi.
Finisce con il più classico dei “chi non salta è rossonero” una stracittadina che forse è stata un po’ troppo pompata mediaticamente nei quindici giorni precedenti rispetto a due squadre che ne hanno di strada da fare per eguagliare i fasti del passato, ma l’organico dell’Inter risulta nettamente superiore e Gattuso lo sa, proclami nel prepartita a parte sulla qualità, avendo impostato una partita di difesa e contropiede, mentre l’Inter continua ad accumulare punti e morale, ma per le qualità tecniche e fisiche che dispone, ci si aspetta da Spalletti più gioco, più soluzioni e in generale un atteggiamento più dominante perchè non ci si può sempre affidare all’errore dell’avversario nei minuti finali.
INTER-MILAN 1-0
MARCATORE: 91′ Icardi
INTER: 1 Handanovic; 2 Vrsaljko, 6 De Vrij, 37 Skriniar, 18 Asamoah; 8 Vecino, 77 Brozovic; 16 Politano (81′ 87 Candreva) 14 Nainggolan (29′ 20 Borja Valero), 44 Perisic (69′ 11 Keita); 9 Icardi. In panchina: 27 Padelli, 5 Gagliardini, 10 Lautaro, 13 Ranocchia, 15 Joao Mario, 23 Miranda, 29 Dalbert, 33 D’Ambrosio.
Allenatore: Luciano Spalletti
MILAN: 99 G. Donnarumma; 2 Calabria (90′ 20 Abate), 22 Musacchio, 13 Romagnoli, 68 Rodriguez; 79 Kessie (83′ 14 Bakayoko), 21 Biglia, 5 Bonaventura; 8 Suso, 9 Higuain, 10 Calhanoglu (73′ 63 Cutrone). In panchina: 25 Reina, 90 A. Donnarumma, 4 Mauri, 7 Castillejo, 11 Borin, 16 Bertolacci, 17 Zapata, 33 Caldara, 93 Laxalt.
Allenatore: Gennaro Gattuso
Arbitro: Guida. Assistenti: Meli – Passeri. Quarto uomo: Maresca. Var: Irrati, assistente Giallatini.
Note
Spettatori: 78.725, incasso 5.027.166 euro (nuovo record per il derby di Milano).
Ammoniti: Biglia (M), Calhanoglu (M), Calabria (M), Suso (M), Vrsaljko (I), Bakayoko (M)
Corner: 9-4
Recupero: 1°T 4′, 2°T 3′.