Quanti tifosi allo stadio per il Tottenham, il tifo a San Siro
Riempire questa serata con una vittoria è assaporare una gioia che mancava da tempo, farcire una torta fin lì ben troppo magra ha permesso a qualcuno di inscenare caroselli fuori dallo stadio, forse esagerando, ma indubbiamente il farcimento è stato di buon gusto. Parliamoci chiaro, San Siro nerazzurra aveva già vinto, in 65ooo con un entusiasmo senza senso che ha spinto la squadra, almeno fino al gol del succulento Eriksen, quando il sopimento ha ammansito gli anelli, ma poi l’ha resuscitata come Frankestein con il suo mostro. La curva ha tuonato, l’arancio e il rosso hanno rimbalzato, il blu ha rieccheggiato, una flebo per un’Inter esangue, Mary Shelley non avrebbe potuto scrivere di meglio e nemmeno Mel Brooks
La scala del calcio è vestita a festa, per il 7 dicembre che mancava da sei anni i convenuti in buona parte sfoggiano camicie e un look diverso rispetto alle partite di campionato, forse molti tornano dal lavoro, ma è tutto diverso rispetto al campionato. Il clima della Champions attrae un pubblico più variegato rispetto al solito, ma non mancano le solite facce, qualcuno anche troppo incazzoso o invasato, rilassatevi, questa è la Champions. Come dicevo c’è un altro clima rispetto alle partite di campionato, meno spazio all’odio intercomunale e campanilista italiano e più respiro ampio. E finalmente quel terzo anello riempito.
La grande delusione però sta lì in alto, in piccionaia, ma dove sono i tifosi del Tottenham? Sì, no, certo, sono in duemila, ma con due stendardi in croce e sopratutto poca voce. Nessuno si aspetta bandieroni, coreografie e colore, non è nello stile britannico, ma la voce, quella sì, che fino hanno fatto i proverbiali cori degli stadi inglesi, gli Spurs cantano un paio di di cori in croce in tutta la partita, ripetuti un paio di volte, sembra un’amichevole per loro, come per la squadra in campo.
La curva dell’Inter li accoglie con un timido “England fuck off” che sembra partire spontaneamente e non dai lancia cori, poi c’è indifferenza. Il settore vociante casalingo si esibisce in una perfomance nel primo tempo da finale, dopo aver esposto l’ennesima coreografia, questa volta autoreferenziale, il resto dello stadio conferma la tendenza vista col Parma, quello di seguire i battimani. l'”Inter-Inter” spontaneo iniziale è d’altri tempi.
Al gol del Tottenham tutto lo stadio applaude i ragazzi in casacca nerazzurra, come dopo il gol del Barcellona nel 2010. nel proseguio si registra qualche rumoreggiamento nei confronti come sempre di Candreva, ma anche di Icardi e Nainggolan. Il dato ufficiale dice 64.123 spettatori, come detto circa 2000 del Tottenham. Se la capienza attuale è ora di 75000 spettatori, rimangono circa 10000 posti vuoti, circa 3000 nel terzo verde, un migliaio nel terzo rosso, 2000 nel primo rosso, 1000 nel primo arancio e blu, 3000 nel settore ospiti. Pieno come un uovo il secondo anello.
E finisce così, con una festa surreale, ci voleva. Alla prossima. Strano una partita che inizia col sole e finisce nella notte. Potenze dell’orario alle 19. Potenze dei colori della notte.