E se Rafinha….

Riprendi Rafinha, l’ashtag inascoltato della tifoseria interista

In questa estate nerazzurra dove i temporali prendono posto dell’afa, nasce la nuova Inter e i tifosi sognano, come direbbe qualche malizioso avversario, “sotto l’ombrellone”. Ricordate quella canzoncina, che prendeva in giro l’euforia agostana del tifoso del Biscione, “lo scudetto, coppe varie”, recitava? Proprio per questo noi ci siamo tenuti cauti, in generale poi l’eccesso di euforia non ci appartiene, come dall’altra parte l’eccesso di catastrofismo, ma ora ci sentiamo di esporci a dire un paio di cose. 

L’Inter che sta nascendo è un’Inter importante, quanto meno da secondo posto, ma anche la squadra dell’anno scorso era piena di risorse, forse scoperte troppo tardi. Cancelo, Karamoh, Dalbert, Brozovic regista basso, poi Rafinha, a lungo poco visti dall’allenatore, sono emersi o stanno emergendo come elementi di qualità.

Ora le scelte sono state fatte, scelte univoche, chiare. Quei 35 milioni che servivano per riscattare Rafinha sono stati invece spesi per prendere Nainggolan, ora infortunato da un mese, Cancelo non è stato riscattato ed alla fine si è accasato alla Juventus, il tempo ci dirà se l’evidente forza di Lautaro Martinez, grande acquisto, che comporterà un certo arretramento di qualche metro da parte di Nainggolan, cosa che non vuol fare, potrà creare qualche problema.

La prorompente forza di Lautaro porta a chiedersi se con una doppia punta, non sarebbe stata una scelta oculata fare una super plusvalenza vendendo Perisic al Manchester United, lanciando Dalbert in fascia sinistra.

Domande che emergono dal corpo vivo della tifoserìa, quella che non ascolta i bulli dei bar sport delle tv locali, domande del buon senso, ma anche a difesa del talento.

Pensate ad un’Inter così: Handanovic; Skriniar, De Vrij, Miranda; Cancelo, Brozovic, Asamoah, Dalbert; Rafinha; Lautaro, Icardi.

Tanta roba.