L’inizio è stato a dir poco deludente, no non sto parlando del gol immediato di Cassano, ma dell’annuncio delle formazioni ufficiali, dove al posto dell’attesissimo Kovacic c’era Gargano. Il giovane talento croato ha dovuto rimandare l’esordio a S.Siro per un problema alla caviglia e su questo non si può dire che non si sia già ambientato. Comunque Strama non ha rinunciato al 4-3-3 schierando tutti e tre i pezzi grossi in attacco, Milito al centro, Cassano a sinistra e Palacio prima a destra e poi alle spalle di Milito. A centrocampo due mediani, Kuzmanovic e Gargano, e un incursore, Cambiasso schierato interno destro. Strama chiede di spingere a tutte e due i terzini, Zanetti parte subito palla al piede, mentre Nagatomo si sovrappone senza palla aspettando lo spunto di Cassano. In mezzo non c’è molto giro palla, sono Milito e Palacio che devono venire incontro per cercare di far salire la squadra, ma che fatica. Andati in vantaggio subito con una trovata di Cassano, i nerazzurri non ne hanno tratto nessun beneficio, apparendo impauriti e con il centrocampo che faceva salire il Chievo ritraendosi fino ai limiti dell’area. Chievo che ha messo da parte il solito 5-3-2 per schierare un 4-3-1-2 baldanzoso con Hetemaj a supportare Paloschi e Thereau. La difesa nerazzurra dorme sui cross, prima Acerbi è libero di colpire a botta sicura accarezzando il palo, poi da un cross dalla sinistra di Jokic arriva il pari al 21′, Rigoni è libero di schiacciare di testa, Gargano lo ha lasciato andare, Jesus è rimasto fermo non tagliando verso di lui e Handanovic non è riuscito ad intercettare il tiro. C’è anche da dire che quando il Chievo va in fascia dovrebbe essere Kuzmanovic che si apposta in area a dar manforte.
Poco male, dopo un’occasione di Cambiasso l’Inter trova il nuovo vantaggio al 26′ ancora su calcio d’angolo dalla destra battuto da Cassano, grandissimo è il colpo di testa di Ranocchia. 3 gol in 26 minuti ma la partita è tutt’altro che spettacolare. Alla fine del primo tempo si contano cinque azioni dell’Inter, due da calcio d’angolo (i due gol), una punizione di Gargano finita sul palo e due sole azioni in movimento, un inserimento di Cambiasso servito da Cassano, e un contropiede classico portato avanti ancora da Cassano che questa volta serve Gargano che si mangia un gol. Sostanzialmente l’unico schema che funziona è Cassano che tiene palla e aspetta gli inserimenti di Nagatomo e Cambiasso. Altrimenti sull’altro lato ci sono le percussioni di Zanetti palla al piede. Davvero poco. Da parte sua il Chievo ha avuto tre occasioni (con un gol) simili, tutte e tre figlie di dormite della difesa su palle alte.
Le cose cambiano nella ripresa dopo che l’Inter trova subito il 3-1 con un gol da attaccante puro di Milito, servito da Cambiasso. Allora l’Inter si distende, Palacio viene messo ripetutamente in condizioni di segnare da Cassano e Cambiasso ma non è in serata. Il Chievo, già spentosi dopo il 2-1, dopo il 3-1 si è sfaldato. Dopo l’ora la partita si addormenta, ravvivata nei minuti finali dagli ingressi di Alvarez e Stankovic. Il primo prima va pericolosamente al tiro e poi smarca con uno splendido tacco Nagatomo davanti al portiere che si salva. Per quanto riguarda Stankovic desta emozione il solo vederlo in campo dopo otto mesi di calvario, comunque si fa notare anche per un paio di lanci dei suoi e per una litigata con un clivense. Per una volta l’Inter ha approffitato dei passi falsi degli avversari, guadagnando due punti su Lazio e Milan, ma la stagione si decide nelle prossime quattro partite: Cluj-Fiorentina-Cluj-Milan. Saremo pronti?