Come sempre dissacranti e originali, a volte anche con cadute di stile e tendenze non condivisibili, i tifosi dell’Hellas Verona si sono comunque confermati imprevedibili anche sabato scorso, quando, per protestare contro il biglietto da 50 euro che la Juve gli ha chiesto di sborsare per presenziare “nell’angolino” del settore ospiti dello Juventus Stadium, si sono presentati nell’arena bianconera muniti di… camicia, cravatta e giacca.
La protesta è stata ironica, ma anche in controtendenza rispetto a un mondo delle curve fatto di felpe e jeans, che conferma la vocazione casual della tifoserìa più britannica d’Italia. I primi a importare la moda anglosassone degli stendardi nel paese, sempre capaci di sostenere la squadra con cori originali e goliardici, presenti in massa anche nelle serie minori, anche a San Siro quest’anno, nonostante nella gara contro l’Inter fossero appena 250, con la squadra sostanzialmente già retrocessa, gli Hellas Army si sono fatti sentire eccome e in maniera portentosa.
Un tempo la tifoserìa gialloblù era gemellata con la curva interista, anche per affinità politiche, poi il sodalizio si ruppe, pare alla fine degli anni ’90, forse perchè i veneti beccarono i calciatori di colore dell’Inter Paul Ince prima e un paio d’anni dopo niente meno che il fenomeno Ronaldo.
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Nella foto i tifosi dell’Hellas a San Siro il 29 marzo 2018 (foto Calciointer.net)
I tifosi dell’Hellas in giacca e cravatta a Torino: