L’Inter ha vinto contro il Chievo a Verona per 2-1, tutto nella ripresa, apre Icardi, chiude Perisic, riapre Stepinski al 90′, ma arrivano i tre punti per i nerazzurri
Gara non brillante dei nerazzurri, che la sbloccano per vie centrali, poi eccessiva sofferenza nel finale con l’assalto all’arma bianca del Chievo nei minuti di recupero, ma risultato portato a casa. Si rimane quinti in classifica tenendo il passo di Roma e Lazio.
L’uomo di raccordo del Chievo è Giaccherini, che attacca da mezza punta di centrodestra in fase offensiva e rientra da interno destro in fase difensiva compattandosi con i due mediani Rigoni e Hetemaj. La fase difensiva del Chievo è quindi un 3-5-2/5-3-2: Sorrentino; Bani, Radovanovic, Tomovic; Cacciatore, Giaccherini, Rigoni, Hetemaj, Jaroszynski; Inglese, Pucciarelli. Mentre in fase offensiva è 3-4-2-1: Sorrentino; Bani, Radovanovic, Tomovic; Cacciatore, Rigoni (che rimane in copertura), Hetemaj (che attacca), Jarozsiynski; Giaccherini, Pucciarelli; Inglese. La squadra di Maran non disdegna i lanci lunghi per la testa di Inglese, ma anche per gli inserimenti profondi, quasi da seconda punta di Cacciatore, ben curato da D’ambrosio.
Il gioco sulle fasce dell’Inter è bloccato, se i nerazzurri attaccano da sinistra Cacciatore si alza su D’ambrosio e Bano sfila a destra su Perisic, così che in area rimangono Radovanovic e Tomovic al due contro uno su Icardi, se invece i milanesi attaccano da destra Hetemaj e Jaroszynski si alzano su Cancelo, Tomovic si alza a seguire il movimento ad accentrarsi di Karamoh, Bani e Radovanovic rimangono in area su Icardi e Cacciatore è attento con le diagonali difensive contro i cross sul secondo palo di Cancelo.
Per Perisic non resta che tentare di accentrarsi, ma nel primo tempo l’Inter di fatto si rende pericolosa solo se Rafinha è al centro del gioco, o abbassandosi a impostare eludendo la marcatura di Rigoni o inserendosi in area portando via un centrale ad Icardi. Oppure i lanci in profondità di Skriniar e Brozovic per Perisic sono una soluzione alternativa.
A dire il vero però nella prima frazione di gioco sono i clivensi a rendersi più pericolosi, Pucciarelli colpisce la base del palo e Handanovic conferma il momento strepitoso di forma con tre interventi su Giaccherini, Cacciatore e Pucciarelli. Le ripartenze in velocità di Giaccherini poi creano sempre pericoli.
La ripresa inizia con Brozovic che s’inverte con Borja Valero andando sul centrosinistra, forse per contenere meglio Giaccherini, ma forse proprio per rientrare sul destro da quella posizione per il suo tiro a giro, che effettua al 52′ con incerta risposta di Sorrentino e bravo D’ambrosio a anticipare i tempi scattando in anticipo proprio per ricevere l’eventuale tap-in che arriva, il terzino napoletano non si fa ingolosire dal tiro, ma serve Icardi per un gol comodo comodo, ma a dire il vero in un primo momento annullato dal guardalinee per un presunto off-side di D’ambrosio, che poi grazie al Var viene smentito. Otto minuti dopo arriva ancora il colpo del ko, ancora con un fraseggio centrale (inutili invece tutti quei cross con il solo Icardi in area), è Perisic ancora una volta a sparigliare centralmente servendo in diagonale Karamoh sulla destra, cross basso, assist di prima di Rafinha per lo stesso Perisic e Sorrentino battuto. Come col Cagliari decisivo l’inserimento in area di Rafinha con sponda.
Il Chievo accusa il colpo, Maran inserisce la mezz’ala offensiva Castro al posto di Jaroszynski, mandando Hetemaj in fascia sinistra, poi Birsa al posto di Giaccherini. Stesso modulo, ma con interpreti decisamente offensivi, di fatto due ali, due trequartisti e due attaccanti con Rigoni e i tre difensori che rimangono in copertura.
Spalletti allora decide di fare una pesante assicurazione sulla vita, inserendo Santon al posto di Karamoh e poi Vecino al posto di Valero, passando al 5-4-1: Handanovic; Cancelo, Skriniar, Miranda, D’ambrosio, Santon; Perisic, Vecino, Brozovic, Rafinha; Icardi. Poi in fase offensiva Cancelo e Santon si alzano a centrocampo, mentre Rafinha e Perisic si accentrano da trequartisti per un 3-4-2-1.
L’Inter comunque sembra abbassarsi e poi schiacciarsi eccessivamente, Maran tenta l’ultima carta Stepinski, che si rivela efficace, come quella di Birsa, perchè è assist centrale di quest’ultimo per il primo che taglia alle spalle di Miranda con Skriniar che lo segue tenendolo in gioco e trafigge Handanovic al 90′. Sono quindi cinque minuti di recupero e di semiterrore con Tomovic che all’ultimo respiro fallisce la deviazione sottoporta in spaccata su colpo di testa di Inglese.
Finisce 2-1, spazio a Candreva nel finale, ma Lazio che batte la Samp. Ora sabato 28 aprile arriverà a Milano la Juventus.
CHIEVO-INTER 1-2
MARCATORI: 52′ Icardi (I), 61′ Perisic (I), 90′ Stepinski (C)
CHIEVO: 70 Sorrentino; 29 Cacciatore, 14 Bani, 8 Radovanovic, 40 Tomovic, 2 Jaroszynski (60′ 19 Castro); 4 Rigoni, 56 Hetemaj; 17 Giaccherini (67′ 23 Birsa), 20 Pucciarelli (83′ 9 Stepinski); 45 Inglese. In panchina: 90 Seculin, 98 Confente, 3 Dainelli, 5 Gamberini, 12 Cesar, 27 Depaoli, 31 Pellissier, 69 Meggiorini, 77 Bastien.
Allenatore: Rolando Maran
INTER: 1 Handanovic; 7 Cancelo, 37 Skriniar, 25 Miranda, 33 D’Ambrosio; 20 B. Valero (76′ 11 Vecino), 77 Brozovic; 17 Karamoh (67′ 21 Santon), 8 Rafinha, 44 Perisic (89′ 87 Candreva); 9 Icardi. In panchina: 27 Padelli, 46 Berni, 2 Lisandro Lopez, 13 Ranocchia, 23 Eder, 29 Dalbert, 99 Pinamonti.
Allenatore: Luciano Spalletti
Arbitro: Valeri. Assisenti: Marrazzo – Paganessi. Quarto uomo: Pasqua. Var: Mazzoleni, assistente Dobosz.
Note
Ammoniti: Cancelo (I), Pucciarelli (C)
Corner: 4-10
Recupero: 1°T 1′, 2°T 5′.