Prossimi al peggio

Cambiasso e Zanetti sono ancora lì a lottare, danno quello che ancora riescono a dare, le ultime residue energie per strappare un pareggio in casa con il Torino, di più non si può, se non arriveranno rinforzi il declino sarà ripido.

Come avevamo ipotizzato alla vigilia l’Inter opta per un 4-4-2 speculare al Torino, la linea difensiva è composta da Zanetti-Ranocchia-Chivu-Jesus, ma quello che non ci si aspetta è vedere come coppia mediana Mudingayi e Gargano, e nemmeno Guarin esterno destro, mentre Nagatomo va a sinistra e in attacco torna Cassano con Palacio.

Nessuna sorpresa invece nella formazione del Torino, Gillet in porta, Glik e Rodriguez centrali, terzini D’ambrosio e masiello, a centrocampo Gazzi e Brighi, ali Cerci e Santana, coppia d’attacco Meggiorini e Barreto.

 

L’Inter imposta la gara a ritmi bassissimi, deputato ad impostare è Chivu, Mudingayi e Gargano stanno molto bassi, Nagatomo gioca quasi all’altezza degli attaccanti, Cassano si piazza dietro Palacio, mentre fatica a trovare una collocazione Guarin, che dalla destra tende ad accentrarsi. La punizione alla Mihailovic di Chivu sblocca il risultato al quarto e distoglie per qualche minuto dai problemi, ma come non vedere che nei primi dieci minuti l’Inter ha già perso quattro palloni, finchè il Torino fa altrettanto si può ambire ad un brutto 1-0. Ma dopo il 10′ i granata si riprendono e cominciano a fare il loro gioco, sempre uguale a dire il vero, spinta sugli esterni e gli attaccanti che fanno velo, tanto basta per mandare in crisi la difesa nerazzurra, Gargano e Mudingayi sono sempre scavalcati, Cerci va via a Jesus, Ranocchia e Chivu seguono a vuoto i movimenti degli attaccanti. Occasioni comunque non ce ne sono, ma al 23′ non si sa cosa prenda a Guarin che lascia la sua posizione e viene incontro ad Handanovic per impostare lui l’azione, e si sa che non è nelle sue corde, ma il dribbling svagato davanti all’area proprio no, Meggiorini ruba palla e va a pareggiare davanti ad un impietrito Handanovic. Cinque minuti dopo Chivu non ce la fa e subentra Pereira che va a fare il terzino sinistro con Jesus che si accentra. L’Inter prova una sorta di 4-3-3 con Nagatomo esterno alto a sinistra e Guarin trequartista, senza alcun risultato. Il giapponese talvolta taglia dentro fino in area nel tentativo di creare qualche pericolo, Cassano lo vede, D’ambrosio non fa complimenti. Ci prova Palacio con una azione personale, la conclusione è alta. Questo desolante primo tempo non offre di più.

 

La ripresa inizia con Mudingayi che si stacca nella classifica degli infortuni con il terzo ko stagionale. Mentre si prepara ad entrare Cambiasso il Toro pareggia con un azione che ricorda il gol subìto a parma per la dabbenaggine della difesa. Cerci scivola via davanti ad un Pereira inspiegabilmente immobilizzato, cross basso per Meggiorini abbandonato da Jesus staccatosi a mezz’aria e comodo piatto dell’attaccante cresciuto nell’Inter, con Handanovic sconsolato che non abbozza nemmeno la parata. A questo punto la frana sembra non doversi fermare mai, Cerci porta ancora il panico tra Pereira e Gargano, le gambe non ci sono e la testa è svuotata, solo un sussulto di cuore salva l’Inter, che intanto si ridisegna con il 4-3-1-2: Nagatomo va terzino destro, Gargano centrale davanti alla difesa, interni Zanetti e Cambiasso, Guarin trequartista. Il paradosso è che la scarica d’energia la devono dare due leoni stanchi ma mai arresi come Zanetti e Cambiasso. Il capitano si guadagna il fondo più volte, giocando quasi da ala destra pura, Cambiasso s’inserisce tra le linee o direttamente in area, e il pari arriva così, cross basso dal fondo e Cuchu puntuale sul secondo palo. Siamo al 66′, ma niente finale agguerrito, le ultime forze sono bastate per aggrapparsi al pareggio, il finale è Toro con tre occasioni da rete, Handanovic devia sul palo la deviazione di Bianchi (subentrato a Barreto), il quale sarà sprecone ed egoista in un’altra circostanza, mentre all’ultimo minuto Meggiorini va via sempre a ranocchia, ma trova l’opposizione del portiere nerazzurro. E’ vero, c’è stata un’occasione anche per l’inter, Cassano, prima di uscire piegato in due, ha inventato per Palacio, ma Gillet ha chiuso lo specchio, troppo poco.

 

 

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2 commenti su “Prossimi al peggio

  1. E’ finita! C’est fini! The end!!!
    Sono finite anche le illusioni! Dopo l’abbuffata del triplete il troppo
    fernet-branca bevuto è stato, più che un digestivo, un vero è proprio avvelenamento! Peraltro, abbiamo un manager sempre più abbronzato ed un Oriali sempre più pallido. Tutto distrutto. Non sanno nemmeno nè vendere e nè acquistare! Ma più grave ancora: nemmeno programmare. Dovevamo ringiovanire, investire sui giovani; in un certo senso è stato anche fatto, ma seguitiamo a farlo per gli altri: come una classica squadra provinciale. Li alleviamo e poi li diamo alle altre squadre. Tanto, un 35enne lo troviamo sempre. Come ho già scritto su “allarme rosso”, come si possono spendere tanti soldi per un Pereira (bravo ragazzo per carità ma con i piedi è proprio scarso!) che del suo valore, in Italia, ce ne sono a iosa , persino in serie B. Ci sono tanti giovani che sono straordinari, eppure si preferiscono delle incognite se non sconosciuti. Mah…incredibile! Verratti, Icardi, Bellomo, Saponara, Gabbiadini e tanti e tanti altri ancora. Ricordo quando si parlo’ di Diamanti (che giocatore!!!) fu trattato come se fosse una ciofeca: del resto, Thiago Motta ce lo ritrovammo solo per caso: l’Inter fu “costretta” a prenderlo perchè il Genoa lo inseri’ nel pacchetto Milito. Abbiamo Livaja, eppure andiamo a dare 800mila euro ad un 35enne come Rocchi. Sento spesso dire: l’Inter sta seguendo quel tale giovane o altri….ma cosa c’è da aspettare?…se hai uno staff tecnico capace, dico “veramente” capace, non c’è nulla da aspettare, altrimenti i costi salgono. A questo punto: perchè pagare (profutamente) presunti esperti tecnici se poi fanno dei flop in continuazione? Stiamo rivivendo la stessa situazione dell’anno scorso con Ranieri: sul più bello, dopô una rincorsa di 7 vittorie, si sfascia la squadra con la vendita di Motta senza essere intelligentemente rimpiazzato! Se dopo quasi 3 anni, dobbiamo aggrapparci a dei gloriosi vecchietti, Zanetti e Cambiasso, vuol dire che siamo proprio alla frutta: ad un vero e proprio fallimento! Tempo fa, vidi per una mezz’ora, in Europa liga, un ragazzo che mi fece un’ impressione enorme:Bianchetti mi pare si chiamasse (Francesco, fammi avere lumi in proposito), veramente bravo e con il piglio della grande personalità: che fine ha fatto? Se non investiamo nei giovani siamo finiti. Per fare un vero rinnovamento, dobbiamo dare all’allenatore 2 anni di tempo per programmare senza pensare ai piazzamenti europei, l’importante che si eviti la retrocessione.

    Ma la società vuole la botte piena e la moglie ubriaca, dimenticando che due paradisi non si possono godere. Siamo impotenti in una specie di limbo da non essere nè carne e nè pesce! Nel prossimo campionato avranno, tanti giocatori, un anno in più e quindi saremo sempre nell’incompiuta, nell’irrisolto. Intanto il Milan ha preso Balotelli, Destro è a Roma, Meggiorini ieri sera ci ha impallinato per bene, Andreolli…..e cosi’ tanti altri. Speriamo che almeno Benassi, Livaja e altri restino….diaChe DELUSIONE!!!

    Alla prossima!

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