L’Inter non è uscita dalla crisi, due vittorie in casa, di cui una ai supplementari, hanno dato dei segnali positivi, ma è lontano da S.Siro che i nerazzurri si sono persi ed è lì devono ritrovarsi. La trasferta di domani con la Roma è il test giusto. All’andata la Roma vinse e per Stramaccioni furono le prime critiche aspre, era ancora un’Inter che cercava di fare possesso palla, nemmeno si pensava al passaggio alla difesa a tre, tutto lontano anni luce, eppure ancora adesso non si sa che campionato sia quello dell’Inter, ma lo sapremo presto, perchè nelle prossime sei giornate sono attesi tre scontri diretti con Roma, Milan e Fiorentina e tre partite con le piccole Toro, Siena e Chievo, quelle piccole che tanti punti hanno sottratto alla classifica ibrida degli uomini di Stramaccioni. Nel frattempo si comincia a far sul serio anche nelle altre competizioni con l’andata delle semifinali di Coppa Italia, sempre con la Roma (ma il ritorno slitta ad aprile con ennesimo smacco per la coppa più maltrattata che ci sia), e il primo turno ad eliminazione diretta dell’Europa League. In tutto 9 partite nelle prossime 5 settimane, una vera prova del nove.
Guarin è diventato un punto fermo, nel suo ruolo di trequartista atipico, trequartista di sfondamento potremmo dire, è l’unico che riesce a rompere i ritmi. Ma questa sarebbe anche la gara dell’ex per Cassano, sempre che riesca a recuperare ed esserci, e sempre che non senta troppo questa sfida. Ancora out Milito ci si affida alla ritrovata vena di Palacio. Sugli esterni dovrebbe rientrare Nagatomo, anche perchè Jonathan non ha per nulla convinto nemmeno nelle ultime due partite.
A centrocampo risalirà Cambiasso e in difesa si rivedranno anche in campionato Ranocchia e Jesus.