Strama: Essere secondi un’ottima base per il 2013

Nove mesi orsono Stramaccioni faceva il suo pazzo debutto alla guida dell’Inter contro il Genoa, fu un divertente 5-4 e domani arriva di nuovo il Genoa. Nel frattempo Strama è diventato l’allenatore più longevo del post-Mourinho ed è ben saldato sulla panchina dell’Inter. L’Inter è alla ricerca della continuità, ma il secondo posto è un risultato oltre le migliori aspettative, ma siamo l’Inter, ed allora per il 2013 ci si aspetta un ulteriore miglioramento, intanto c’è da chiudere il 2013 nel migliore dei modi.

Ecco le dichiarazioni di Strama alla vigilia di Inter-Genoa riprese da Fcinternews.it:

Il Genoa arriva dalla gara positiva col Toro, ma non è un periodo positivo. Sono queste le partite più difficili da affrontare?
“Rispetto molto la partita di domani, ha una valenza fondamentale per noi, qualunque fosse l’avversario. Il Genoa ha dimostrato di poter mettere in difficoltà chiunque. La migliore partita è quella col Napoli dove non meritava di perdere e ha giocato con una squadra molto simile a quella che affronteremo domani. Noi però vogliamo girare la boa al secondo posto”.

Avresti firmato per questa posizione a Natale?
“E’ una situazione soddisfacente, però vorrei fare questo commento dopo la partita di domani, saremo secondi se vinciamo domani”

Sulla situazione di emergenza:
“Arriviamo a questa gara con tanti indisponibili, ma non mi interessa. Abbiamo una rosa costruita anche per far fronte a queste situazioni, nessun alibi. Vogliamo scendere in campo per fare risultato e vincere”.

C’è una critica che ti ha dato fastidio?
“In ogni critica c’è sempre un fondo di verità. Io sono il tecnico più giovane della Serie A e ho tutto da imparare dai colleghi e dal campo, cercando di migliorare e trasmettere alla squadra cose migliori. Ma i giudizi che mi interessando di più sono quelli di chi vive l’Inter giorno dopo giorno. Poi qualcuno scrive dopo aver visto una partita dopo sei mesi, ma a me interessano le critiche di quelli che l’Inter la vivono continuamente”.

Come sta Cambiasso?
“E’ rientrato ieri, ha fatto un allenamento intero. Oggi è il pre-gara, esclusivamente di rifinitura, mi riserverò fino all’ultimo di valutare se farlo giocare domani. L’importante sarà averlo al meglio atleticamente non solo tatticamente”.

Il Genoa segnò il suo esordio da allenatore della prima squadra…
“Quella partita rimarrà sempre nei miei ricordi, ma il presente è un altro Inter-Genoa e noi dobbiamo avere la giusta fame e fare il risultato che ci permetta di afforntare il 2013 da secondi e con lo spirito giusto”.

Come si utilizza in positivo la prestazione contro la Lazio, malgrado la sconfitta?
“Alcune volte non sono stato soddisfatto malgrado il risultato positivo, questa volta è stato il contrario, ma in Italia il risultato cancella tutto. L’importante era per me trasmettere ai giocatori l’idea che avessero fatto un secondo tempo ottimo, perché il calciatore deve tornare da Roma con la consapevolezza che nel secondo tempo ha chiuso la Lazio come nessuno, ma che poi si è commessa un’ingenuità che ci è costata cara. Torniamo da Roma comunque con una certezza in più perché abbiamo messo in difficoltà contro la Lazio”.

Come si sovverte la sensazione della Juve campione d’Italia nonostante la vittoria di Torino?
“I paragoni coi primi li ho sempre fugati, sono situazioni diverse. Noi siamo alla ricerca della continuità di risultati, la Juve lo scorso anno era dietro il Milan ma non perdeva mai. Noi stiamo cercando di trovare continuità di risultato. Il mio rammarico più grande dopo la Lazio era la sconfitta dopo quella prestazione. Anche se so che non si deve guardare l’episodio, nel calcio è così però: Klose prima di segnare stava per uscire. L’Inter per me ha fatto un passo avanti, ora battiamo il Genoa e arriviamo secondi”.

Cosa ci vuole per essere più forti degli episodi?
“Non lo so, io volevo dire che in uno scontro al vertice della classifica le gare sono girate per centimetri o per episodi arbitrali pro o contro, sicuramente l’Inter non è stata così forte per vincere la partita, ma dovevamo uscire con un buon punto”.

Che insegnamenti hai avuto in questi mesi?
“Non ce n’è uno solo, molti li traggo partita dopo partita, altri li prendo alla velocità della luce. Io cerco di migliorare di volta in volta”.

Ma perché è importante arrivare secondi alla fine del 2012?
“Perché così siamo avanti… ll mio concetto è vincere la partita, avendo rabbia e motivazione per farlo. Noi dobbiamo fare risultato al di là delle parole; giochiamo in situazione di emergenza, bando alle ciance e facciamo risultato. Dopo la pausa recuperiamo gli infortunati e ricominciamo. Domani conterà solo il risultato”.

Facciamo finta che il ricorso per Guarin sia accolto o no: cosa diresti in un caso e nell’altro?
“Siamo in attesa del ricorso; di certo Guarin è l’elemento più in forma dell’Inter, e lo dice il campionato. In un reparto che difetta di sei giocatori, è chiaro che sia fondamentale. Perché il ricorso va accolto? Non lo so, non è cosa che mi compete. Se è stato squalificato ci saranno dei motivi, io ho parlato col calciatore, mi ha detto di non aver raggiunto nemmeno l’assistente e io gli credo. E’ stata punita la gestualità, la squalifica è pesante, l’importante è capire il metro dell’arbitro”.

Ma vivendola dall’esterno e dall’interno,  hai sempre avuto la stessa idea in merito al peso politico dell’Inter?
“Cosa devo dire… Non so cosa dirti, spero che non esistano squadre che hanno più o meno peso politico. Per me la domanda è posta male, rispondendoti giuridicamente”.

Se il mondo fosse finito oggi, il rammarico era non perdere a Roma?
“Ma dai… Mi vengono in mente altre cose. Sportivamente non mi va giù la sconfitta di Parma. L’anno scorso ci sono stati cinque minuti di follia dopo il vantaggio a Roma, a Parma abbiamo fatto davvero male. E quando fa male la squadra fa male l’allenatore. Le altre sconfitte comunque le abbiamo ottenute giocando e lottando”.

Cosa vorresti trovare sotto l’albero per te per l’Inter e per il calcio italiano?
“Vincere domani per me è importantissimo. Non cambierà il giudizio dei nostri primi mesi, ma permetterà di chiudere al meglio l’anno. Abbiamo posto le basi per fare un grande campionato e ritrovare la Champions che è il nostro obiettivo. Non giochiamo mai per perdere, anche in partite dove avremmo dovuto riprenderci. Come regalo vorrei più fortuna negli infortuni: tutti gli infortuni sono arrivati sul campo, e sono più rari. Con Mudingayi e Obi siam stati sfortunati. Per il calcio non ho desideri particolari, per me è sempre più affascinante malgrado ci sia qualche soldo in meno, ma è un momento particolare per il nostro Paese ed è giusto che tutto sia proporzionato”.

A Roma ci sono stati anche dei momenti negativi anche allarmanti, specie nel primo tempo e prima del gol di Klose. Ma una squadra che ha ambizioni non può permettersi un primo tempo così…
“Questa è un’altra cosa, io l’avevo detto sia a caldo che a freddo. Klose due volte in area prima del gol? Prima perché Ranocchia era rimasto alto e Gargano era in area con Samuel, quello è un errore individuale. Io non ho mai negato che l’Inter ha fatto un brutto primo tempo, la Lazio ha fatto un buon primo tempo ma per una gara allarmante nel primo tempo non subire occasioni per me va bene. Io faccio l’allenatore dell’Inter, e dico che nella ripresa abbiamo avuto la forza di non rendere drammatico il primo tempo allarmante. Abbiamo preso due pali, Palacio ha preso un palo, abbiamo avuto un contropiede e poi sulla ripartenza abbiamo preso gol. Ci siamo riorganizzati nell’intervallo e abbiamo avuto le occasioni. Torniamo da Roma con un primo tempo da non ripetere ma con la consapevolezza che abbiamo girato la partita e che gli stessi giocatori e l’allenatore del brutto primo tempo hanno fatto una buona ripresa. E se vincevamo tu avresti detto che eravamo fenomeni (rivolto al giornalista, ndr). La Lazio produce un buon primo tempo sulla destra e noi nella ripresa facciamo una bella partita con Pereira e Cassano”.

Come nasce l’idea di tornare ad allenarsi il 2 gennaio? E avete fatto qualcosa per far arrivare i giocatori già tonici?
“E’ stata una decisione presa da me, d’accordo con un programma specifico per i giocatori. E’ una scelta che poi ci porterà fino al ritiro prima della gara di Udine. Ho preferito posticipare i rientri ma poi stare in ritiro, anche calcolando i rientri dal Sud America”.

Come giudica l’abbinamento di Europa League col Cluj?
“L’Inter ha evitato le squadre più competitive. Credo che sia un abbinamento medio-buono, ma cambia onestamente poco perché il Cluj è quasi una seconda di Champions League. Ci attende un doppio turno difficile, col ritorno in casa loro. In questo senso non ho un particolare entusiasmo”.

Dove va in vacanza? 
“Tornerò a Roma, è da quando sono qui che non torno”. (Segue nuova questione sulla domanda della partita con la Lazio, ndr)

Dopo la gara con la Juventus, l’Inter ha buttato alcune occasioni, mentre la Juve sembra uscita rafforzata. Questo è il problema che si cela sotto l’arrivare secondo?
“La Juve rispetto alle inseguitrici ha mostrato continuità di risultato che la pone in testa e che altri, tra cui noi, non hanno dimostrato. Il rammarico è dato da qualche punto perso anche contro squadre non di alta classifica. Ma noi siamo nel mezzo dello sviluppo di un progetto, sono contento, siamo secondi e secondo me è un’ottima base per il 2013 anche psicologica. E’ impossibile non ammettere che la Juve sia in testa meritatamente, noi come Napoli, Fiorentina e altre non siamo stati altrettanto continui”.

Dove può mettere il Genoa in difficoltà l’Inter?
“Soprattutto davanti con Borriello e Immobile; poi, gli inserimenti dei centrocampisti, con Bertolacci che conosco bene e Kucka. Poi Vargas ha qualità nel calciare che possono fargli trovare il gol. Non mi faccio ingannare dalla posizione di classifica. Credo che col mercato in entrata il Genoa tornerà competitivo. Sarà una gara difficile, ma domani conterà solo il risultato”.

Il 2 gennaio Sneijder ci sarà?
“Certamente, al netto del mercato che vale per tutti certamente sì”.

Avete avuto garanzie di giocare il 6 e non il 5?
“No, certo. Non voglio entrare nel merito delle situazioni singole, ma alcuni giocatori avranno i preparatori con loro. E’ una situazione studiata, la scelta è mia”.

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