E’ uno Spalletti sempre più depresso quello che si siede al Media Centre di Appiano per presentare la partita contro il Benevento e fare il punto della situazione. Con un tono di voce basso (tanto che l’addetto stampa, a cui Spalletti riserva sempre una frecciatina, lo invita a parlare più vicino al microfono) e un utilizzo esasperante di lunghe cirlocuzioni, quelle che Sabatini ha definito “prosa ridondante e divagazioni varie”, richiamandolo a una maggiore “sintesi” per non mandare in confusione la squadra e l’ambiente, il tecnico torna a sparare a zero su tutti, ma in particolar modo ancora sui direttori (questa volta non Ausilio, ma chiaramente Sabatini a cui risponde accusandolo di aver raccontato “favole”) e l’ambiente interista, dentro cui sono ovviamente riferiti anche i tifosi, accusati di essere troppo sfiduciati. Ma vediamo e commentiamo le sue parole:
“Se mi aspettavo qualcosa di più sul piano fisico visto che non ci sono le coppe? Ma gli altri che giocano le coppe i giocatori li cambiano”.
Clamorosa ammissione, che farà anche in seguito, di una squadra in calo fisico a causa della totale assenza di turn-over da agosto a dicembre operata da lui stesso.
“Una delle cause della crisi? Probabilmente l’aver calato l’idea di giocatori forti che possono vincere contro chiunque”.
Altra accusa rivolta un po’ ai dirigenti e un po’ alla stampa, che avrebbero “pompato” troppo i giocatori, poi sgonfiatisi alle prime difficoltà. Eppure Spalletti allo stesso tempo ha più volte accusato la stampa di aver minimizzato gli iniziali buoni risultati dell’Inter e lui stesso era molto ambizioso avendo criticato la squadra per non aver vinto al San Paolo dopo un buon 0-0 contro il Napoli.
“Quello che spiace è la rinuncia, il gesto di dispiacersi per una giocata sbagliata per tre secondi perdendo momenti per una cosa che ormai è andata”.
Chiaro riferimento a Brozovic, finito da qualche tempo nel suo mirino.
“Questi giocatori lo faranno vedere che possono essere leader, ma poi dipende anche da quello che faranno gli altri”.
Spalletti, che accusa “l’ambiente” di non crederci, non crede nemmeno che l’obbiettivo Champions possa arrivare con le nostre forze, ma ormai spera in passi falsi di Roma e Lazio che intanto incensa come squadre fortissime.
“I segnali per fare vedere che non è così come la pensano in tanti ci sono tutti e sarà così”.
Si riferisce all’impegno visto in allenamento durante la settimana.
“I dati dicono che la squadra corre? Sì, ma bisogna vedere come si corre, se tu dici sono arrivato, ma arrivi sempre all’appuntamento in ritardo, c’è già stato uno”.
La squadra ha perso brillantezza nel breve, nello scatto, perde i duelli individuali, ma di chi è la colpa? Dei giocatori che non si impegnano, della preparazione o dell’allenatore che non ha gestito la rosa nei primi quattro mesi? O un po’ tutte e tre le cose?
“Tutto viene peggiorato da un punto di vista psicologico, la difficoltà maggiore è che tanto qui è così, perchè è qui e ormai ce lo abbiamo addosso questo tanto qui è così, che sembra ormai accettato, che sembra quasi casa tua, ma vi faremo vedere che è un altro che è l’ambiente, che è un’altra l’aria che si può respirare”.
Durissimo attacco di Spalletti ancora una volta all’ambiente, quindi anche ai tifosi, si noti che Spalletti non si assume mai una responsabilità dando la colpa dei cattivi risultati a tutto e tutti (stampa, dirigenti, tifosi, giocatori) e anche oggi nel corso della conferenza ha definito “corrette” le sue scelte di gioco e di modulo.
“Tifosi? Se le cose vanno male la gente ti fruga nelle tasche. Per quello che ci stanno dicendo è poca la reazione, ci vuole più orgoglio, direzioniamo questi pensieri che ci riguardano con un te lo faccio vedere io, glielo dobbiamo far vedere punto e basta”.
Ancora contro i tifosi, siamo al famoiela vedere.
“La sintesi di Sabatini (Il direttore ha invitato testualmente a fare meno divagazioni e prose ridondanti e fare più sintesi in spogliatoio e conferenza stampa ndr)? Bisogna rispondere coi fatti, abbiamo fatto tanti discorsi, perchè le favole valgono fino ad un certo punto”.
Le “favole” a cui fa riferimento l’ex allenatore della Roma sono chiaramente quelle che Sabatini gli avrebbe raccontato in merito agli acquisti di Nainggolan e Vidal e progetti di grandi spese.
“Miranda, Icardi e Rafinha non hanno i 90 minuti, ma ci vogliono essere a tutti i costi.”