Non c’è serenità in Luciano Spalletti, che tiene aperti tutti i fronti e ora ne apre uno esplicitamente contro qualche dirigente, reo a suo dire di girare i nomi di mercato ai giornalisti.
Si pensava che la vittoria con il Bologna potesse essere l’opportunità per voltare pagina, invece Spalletti è parso palesemente infastidito da come la vittoria sia arrivata tramite alcuni giocatori che lui tutt’ora non considera titolari, smentendo la sua linea della rosa corta. Il tecnico di Certaldo ha bacchettato Rafinha, reo di non rientrare in difesa e ha difeso a spada tratta la sua scelta di aver fatto giocare sempre gli stessi nei mesi precedenti, non gradendo una domanda sulle condizioni fisiche di Borja Valero, che ha giocato tutte le partite fin qui.
Ma le vere e proprie bombe a mano sono state scagliate contro i dirigenti, dopo mesi di allusioni, da ultima quella sulla “talpa” in una precedente conferenza, l’allenatore questa volta ha esplicitamente affermato che, “voi continuate a fare nomi di mercato, quindi qualcuno ve li fa avere, non sono tutti campati per aria. Da qui in avanti prenderemo provvedimenti differenti tra di noi. Parlerò col presidente.” E poi sarcastico: “Proporrò al presidente di fare una terza squadra, oltre alla nostra e quella femminile, quella dei nomi di mercato, ma non l’alleno io, l’allenerà qualche dirigente”.
In precedenza Spalletti aveva ulteriormente rincarato la dose anche nei confronti dell’ambiente, già definito “depresso” nell’ormai famoso colloquio con i tifosi della Roma. “I depressi ci stiano lontani”, ha sentenziato con una frase onestamente di dubbio gusto.