Eccoci qui amici, a commentare l’ennesimo disastro interista. C’è chi dice, ma in fondo siamo quarti, qual è il problema? No niente, è che eravamo primi due mesi fa e così, per dire, abbiamo fatto sei punti in otto partite con sei pareggi e due sconfitte, abbiamo pareggiato in casa con il Pordenone, quisquiglie. Siamo i soliti pessimisti.
Ma che succede? Che è successo? Cambiasso dice che una volta capito che non si poteva vincere lo scudetto i giocatori hanno mollato. Ma come, l’anno scorso mollano perchè capiscono che la Champions è andata e ora… Cioè, se capiscono che un giorno moriranno, che fanno? Si suicidano?
Moratti richiama alle sue responsabilità Spalletti, se la squadra era prima a dicembre, voleva dire che aveva delle qualità, che a dire il vero aveva già fatto vedere con Pioli, Mancini, persino con De Boer.
Spalletti al contrario da mesi manda avanti una narrazione che sta spopolando tra i tifosi e che suona più o meno così: I giocatori sono dei debosciati, la società è tirchia, io sono l’unico vero giusto e il vostro duce e padrone, se le cose vanno bene è tutto merito mio e sono il valore aggiunto, se si mettono male, beh, che potevo fare in questa gabbia di matti? Una logica autorealizzante ferrea. Ma non tutti ci cascano.
Intanto Zhang Jindong fa il delegato del partito comunista, vende qualche frigo, compra diritti televisivi, riempe d’oro Capello e noi qui, in attesa di una parola, un saluto, niente, non parla. Almeno Fidel Castro faceva comizi di sei ore.
Kondogbia, invece, ci saluta da Valencia, sta bene, gioca bene, tutto bene. In effetti non era quel brocco che dicevano e occhio alla prossima destinazione di Dalbert.
Ancora Cambiasso: “Una volta i tifosi chiedevano i giocatori, ora sono tutti esperti di economia”. Ma che avrà voluto dire? Cioè, intendeva torniamo a chiedere i giocatori senza l’alibi del fair play finanziario e del governo cinese, oppure zitti tifosi che non capite un… Ricordando il Cambiasso che disse “I tifosi criticano perchè abbiamo perso? Ci saranno altre sconfitte”. Viene da pensare alla seconda.
Io ho un sogno: Avere un sogno. Anzi, no. Walter Zenga allenatore. Sì, perchè no? Tanto Simeone ci ha detto di no, Conte ha detto di no (ma poi davvero vogliamo un altro paranoico che se le cose si mettono male spara a zero su società, giocatori e tifosi?), Oriali ci ha detto di no. Zenga verrebbe a piedi. Suning, se vuoi ritrovare un po’ di popolarità, pensaci.
E poi c’è sempre quell’idea della cordata di imprenditori lombardi e dell’azionariato popolare che schifo non fa. Basta avere l’umbrela.
Ah Spalletti, ti sembriamo depressi?