Al termine del deludente pareggio con il Crotone, Luciano Spalletti si è assunto le sue responsabilità per questo momento negativo che si protrae da due mesi, il tecnico non ha rimandato a lacune della rosa o alla mancanza di carattere dei giocatori, come aveva fatto in altre circostanze, gli va dato atto in un momento difficile, quel momento che come tanti suoi predecessori lo sguardo si perde nel vuoto, inequivocabile segnale che la sua avventura in nerazzurro volge al termine. Inutile accanirsi su di lui, ma nemmeno negare le sue responsabilità, evidenziate anche da alcune sue dichiarazioni nel post Crotone che appaiono non condivisibili:
- “Icardi non può giocare con una punta affianco, perchè ha bisogno di tutta l’area per sè”.
- “Karamoh ha giocato in maniera incostante”.
- “Rafinha non è ancora pronto e non ha i 90 minuti”.
Perchè Icardi non possa giocare con un compagno di reparto appare inspiegabile, considerato che non sa fare reparto da solo e spesso si è sottolineato la mancanza di densità in area sui cross. Karamoh invece ha giocato con grande personalità e sarebbe ora di lanciarlo, così come Rafinha. Ma qui viene il dubbio, che l’allenatore abbia puntato tutto su Perisic e Brozovic venendo tradito. La squadra stava facendo benissimo con Gagliardini davanti alla difesa, Vecino intermedio e Borja Valero qualche metro più avanti. Si è pensato invece di inserire Brozovic che avrebbe dovuto dare qualcosa di più in fase realizzativa, per arretrare Valero, nel contempo si è insistito con un Perisic inguardabile, oltre a far sparire un Nagatomo che stava facendo bene.