Si dirà, l’Inter imbottita di giovani esordienti è andata incontro ad una batosta. Già ieri sentivo alcuni commentatori accusare Stramaccioni di aver esposto l’Inter ad una figuraccia con questa formazione. Formidabile, dopo che hanno invocato l’innesto dei giovani per mesi, ora non doveva schierarli nemmeno in una partita senza alcun significato. Ma a ben vedere chi è che ha fatto male ieri? Non il portiere Belec, che si è visto recapitare tre conclusioni a rete in tutta la partita, due da distanza ravvicinata su cui nulla poteva e un’altra angolatissima. Davvero assurda la sua serata. Forse il capitano della primavera Romanò classe ’93? Alcuni hanno detto che si è inserito poco, che è stato troppo timido nel ruolo di mezz’ala destra. A me pare invece che nei 45 minuti giocati abbia fatto la sua parte con buona personalità, difendendo bene la palla, giocando semplice e perdendo un solo pallone. Allora Benassi, classe ’94? Schierato davanti alla difesa, dopo un inizo difficoltoso con un pallone gettato in fallo laterale, è stato tra i migliori in campo facendo un lavoro oscuro di recupero palloni, riuscendo a dare un po’ di continuità alla manovra nerazzurra interrotta dagli errori altrui. Vogliamo prendercela con il diciasettenne Donkor? Lasciato praticamente solo nel finale a vedersela con il gigante Rondon. E allora chi ha sbagliato? Beh a dire il vero i soliti Jonathan e Silvestre, ma anche Gargano e Pereira. Potremmo dire l’altra faccia del mercato nerazzurro, arrivati per dare sostanza e quantità, non permettono un tranquillo turn-over quando i titolari hanno bisogno di rifiatare o sono indisponibili. E’ già successo a Bergamo ed in altre circostanze. E il problema è che sembrano impegnarsi parecchio. Se la formazione titolare è ormai non solo collaudata, ma anche forte, l’Inter non può stare ancora tranquilla se qualcuno viene a mancare. Recuperare questi giocatori è il problema principale per Stramaccioni, dal momento che gli infortuni dei titolari sono sempre dietro l’angolo. Luna storta poi per Jesus e Livaya, incostante Coutinho. Su Coutinho comunque c’è da essere fiduciosi, rientrato da più di un mese d’infortunio, contro il Cagliari è stato incisivo, ieri dopo un buon inizio intraprendente si è perso, chiuso dalla difesa del Rubin, che lo ha eletto a sorvegliato speciale. Ha avuto però le risorse di rientrare in partita nel finale, giocando diversi palloni tra il 75′ e l’85’, con un’azione personale fenomenale, un bel pallone crossato per Palacio, ancora problemi al tiro però.