Oltre ad un arbitro decente quello che è mancato ieri sono i contropiedi, quelli con cui l’Inter aveva vinto alla grande partite come quelle di Bologna o con la Juventus, ma anche Fiorentina e Sampdoria. Se ne sono visti solo un paio poco prima del gol del pareggio cagliaritano, prima Palacio fermato in fuorigioco, e poi Cassano anticipato. Merito del lavoro del Cagliari, che ogni volta che perdeva palla pressava pesantemente già con i propri attaccanti. La differenza fondamentale tra Inter e Cagliari è stata nel lavoro in fase di non possesso palla da parte degli attaccanti: i tre attaccanti del Cagliari non hanno mollato un centimetro per tutta la partita ed hanno ripiegato sempre fino alla propria trequarti, il pressing del tridente interista invece è stato poco convinto e l’unico a rientrare con una certa costanza era Palacio, che si occupava principalmente di Conti, però la principale fonte di gioco del Cagliari era Nainggolan. Inoltre rientrando poco diventava più difficile innescare il contropiede con i tre attaccanti, e ne’ Gargano ne’ Cambiasso hanno il lancio lungo nelle loro corde. E comunque pochissimi i palloni recuperati dai due mediani, con l’Inter che recuperava palla quasi sempre con i difensori, subito appunto pressati. Ma anche in fase di possesso il Cagliari ha fatto una grande partita di squadra attaccando sempre con 7-8 elementi. Moto perpetuo per gli onnipresenti Nainggolan ed Ekdal, spinta continua di Arvelar, ma anche di Pisano dall’altra parte. In pratica, a parte i due difensori centrali, il solo a rimanere in copertura era Conti, che spesso però seguiva a rimorchio.
Da parte interista, nel primo tempo in particolare, la catena di destra è stata un vero nervo scoperto su cui il Cagliari ha costruito partita e i due gol. Gargano a parte i primi minuti dei due tempi non ha mai pressato alto Naingollan, ne’ Zanetti con Arvelar. I due rossoblù così hanno sempre avuto molto campo, anche perchè spesso nessuno dei tre attaccanti nerazzurri si trovava a ripiegare su quel lato, tendendo a trovarsi più sul centrosinistra, mentre Cossu veniva a fare superiorità numerica da quella parte. Per tutto il primo tempo è stata quasi nulla anche la spinta in fase offensiva sulla destra, se non per un paio di avanzate di Zanetti con Palacio che si allargava a dialogare con lui. Un po’ meglio dopo il vantaggio del Cagliari, quando Zanetti ha avuto una reazione di temperamento e ha cominciato a spingere, ma sempre da quel lato un passaggio sbagliato di Gargano ha dato il via al contropiede dell’1-2.