Rissa post derby, Silva e Burnley tengono banco in Premier

David Silva

Giornata infrasettimanale per la 17esima di Premier League, ma senza un big match. Sarà per questo che i vari tabloid continuano a parlare del tempestoso dopo derby di Manchester, dove son volate parole grosse – e non solo – tra giocatori del City e dello United con “oggetto principale ” della contesa Josè Mourinho. Ecco perché Pep Guardiola ha provato a ridimensionare tutto in una intervista alla BBC, dicendo che lui ha “solo incoraggiato” la sua squadra a celebrare la vittoria per 2-1, ma nega di aver superato qualsiasi limite e anzi sarebbe stato Mourinho ad aver obiettato alle celebrazioni del City. Per concludere, fonti di entrambi i Club affermano che non sono volati pugni tra nessuno dei giocatori. Insomma, nel timore che la Federal Association possa aprire un’inchiesta, sarebbero coinvolti 20 tra giocatori e membri dello staff, il messaggio appare chiaro: non è successo niente e finiamola qui.

Vincono le prime quattro in classifica ma è il Manchester City ad incrementare i suoi ormai soliti record: 15 vittorie consecutive, 52 gol in 17 partite, 42 di differenza reti. Ma vogliamo dare risalto a un grande giocatore, David Silva, ritornato in queste ultime gare il Magician, il mago, la Lampada di Aladino, come definito da vari anni non solo dai suoi tifosi del City. Anche ieri grande gara e una doppietta al punto che Guardiola ha detto di lui: “È un ragazzo elegante, ma è un animale, che vuole sempre vincere. Tutti conoscono le sue capacità, non c’è dubbio, ma non puoi immaginare quanto sia competitivo”.

Altrettanto risalto vogliamo dare anche ad una squadra pressoché sconosciuta che addirittura si trova fra le Top Four del campionato, il che vuol dire in zona Champions. Si tratta del Burnley, allenato da Sean Dyche (uno sconosciuto) che raggiungendo il quarto posto ha detto che per Burnley, città del Lancashire, ora il calcio è come un sogno. Non credo si ripeterà il miracolo Leicester, ma la squadra può godersi il suo meritato quarto d’ora di celebrità e volentieri glielo concediamo specie considerato che anche in Inghilterra le viene dato poco spazio.