“Noi vogliamo arrivare, non sappiamo fin dove, ma vogliamo arrivare. Con la Samp dobbiamo azzerare tutto, a Napoli mi hanno fatto stringere i denti con quel palleggio davanti all’area, il Napoli è la squadra che recupera più palloni nella metà campo avversaria”. Esordisce così in conferenza stampa Luciano Spalletti, alla vigilia del turno casalingo contro la Samp. Poi svela: “Ci sono un paio di affaticamenti muscolari, domani decideremo la formazione”. Spalletti ha grande considerazione dell’avversario di domani sera: “La Sampdoria è del nostro livello, ci è arrivata davanti l’anno scorso, non ci hanno fatto vedere palla, sia lì che là. Noi siamo una squadra fortissima, ma che è la stessa squadra che in un momento ha fatto bene e in un momento ha fatto malissimo”. Poi fa una tiratina d’orecchie a Miranda: “Miranda a volte se la piglia un po’ comoda, se c’è necessità 8 ci mette 8,5, non esagera mai nell’uso delle sue qualità, ma non dà vantaggi agli avversari e arriva sempre sull’obiettivo”. Grande stima anche per il tecnico della Sampdoria: “Giampaolo sa fare il suo lavoro, la storia non gli è stata raccontata, la sa tutta del suo mestiere, è partito dal niente fino ad una delle squadre più forti della serie A ed è nel mirino dei grandi club, anzi ha detto che gli piacerebbe allenare l’Inter: io sarei il primo abbonato di quella stagione lì. Poi lui ha detto che sta all’opposizione, è partita una rumba ragazzi, mi ha scritto il ministro Lotti che abita dalle mie parti e mi ha detto che se vogliamo andare tutti a fare i ministri speriamo si libera una panchina (ride ndr). Comunque Giampaolo è una persona seria, che ti dice la verità, gli auguro di venire ad allenare l’Inter”. L’allenatore nerazzurro ribadisce anche la sua stima per il tecnico del Napoli: “Sarri? Ho detto ministro dell’economia in senso qualitativo, per come lavora, lui non so in che senso ha detto a me ministro della difesa, ma lo conosco da tanti anni, è passato anche lui da Empoli, può dire quello che gli pare, è una persona che stimo”. Poi grandi elogi per i suoi giocatori: “Vecino si sta mettendo a suo agio in un contesto dove non aveva la certezza di poter stare fino in fondo, nelle prime partite non ci aveva fatto vedere queste percussioni con la palla, invece deve star tranquillo perchè lui in questo contesto ci sta bene dentro e si è visto nelle ultime due partite”. Elogi anche per Skriniar, il giocatore del momento, poi gli viene chiesto quale sarà il prossimo step dopo aver battuto Roma, Milan e pareggiato con il Napoli, Spalletti non gradisce, non regge la pressione se si comincia a parlare di scudetto, è il primo che ci spera e ci pensa, ma va in cortocircuito se glielo chiedono gli altri: “Prossimo step puntellare le certezze, avere sempre una costante ricerca per nuove opportunità, noi non ci si fa tirare dentro il vortice delle domande e dei commenti delle persone, noi sappiamo bene quali sono i nostri pregi e difetti, spero sia anche per voi così, se ci domandate se siamo da scudetto vuol dire che non lo siamo perchè avete dei dubbi, alla Juve e al Napoli non lo chiedete mai, di conseguenza noi dobbiamo far vedere delle certezze, è tutto un gradino dopo un gradino”. In questo caso il paragone non regge, la Juve purtroppo viene da sei scudetti consecutivi, il Napoli è al vertice da anni, è normale che non glielo si chieda. Si passa ad altro: “Chi sono i due affaticati? Uno io e uno Domenichini (ride ndr). Ci sono partite che danno ulteriore stress e quella di Napoli è una di quelle, siamo andati via alle tre e mezza di notte, poi non dormi dopo quello stress. Oggi gli ho dato giorno libero e probabilmente si alzano ora, non perchè sono andati a letto tardi, ma per la partita”. Si chiude con il giovane inviato di Calciomercato.com, l’altra volta bacchettato da Spalletti per una domanda sul modulo (domanda che tra l’altro è girata molto anche tra i tifosi dell’Inter), che questa volta si sottopone all’umiliante rito riparatorio dell’adulazione, rimarcando che la differenza tra l’Inter dell’anno scorso e quella di quest’anno è solo lui, Luciano Spalletti, che fa il modesto: “Non so cosa non è funzionato l’anno scorso, posso dirti quello che ho trovato adesso, è un gruppo dei migliori che ho avuto la possibilità di allenare. Stasera chi vuole dormire a casa lo fa, chi vuole dormire qui dorme qui, io a questi qui non gli impongo più niente, mi hanno dato da vedere che mi posso fidare di loro”.