Ma dove può arrivare quest’Inter? Ragazzi, siamo solo ad ottobre, non si possono fare pronostici. Certo è che questo campionato non ha un leader, il Napoli appare già stanco, giocando sempre con lo stesso undici, la Juve è in difficoltà, anche vincere 6-2 a Udine è strano e non dà segno di stabilità, la Roma va forte, ma ha già perso due volte, il Milan è sprofondato, Montella è in stato confusionale e se la prende con la Var. E noi? Domani rivivremo l’adrenalina di una partita ogni tre giorni, con il turno infrasettimanale contro la Sampdoria, mai come ora il ritorno in Champions è alla portata, sperando che Miranda e Skriniar non si infortunino. Intanto Cambiasso fa il suo esordio su Sky, si parla di San Siro, dei fischi, ecco come un’interprete come lui spiega come questo stadio può dare molto, si veda il caso di Candreva in queste settimane. prendano nota quelli della guerra santa contro i tifosi troppo critici. Parla anche Cassano, ci dice che gli allenatori hanno ucciso la fantasia da Sacchi in poi, che però alla fine ha utilizzato Baggio, odiano i fantasisti, che possono mettergli in ombra, materie di riflessione. A Napoli è finita zero a zero come nel 1988/89, l’anno dello scudetto dei record. Allora l’Inter difese il primato e venne duramente criticata per il catenaccio del Trap, oggi ancora critiche per il difensivismo di ieri, ma le situazioni sono completamente diverse, questa è un’Inter che non punta allo scudetto e si sta ricostruendo e comunque abbiamo visto una squadra uscire palla al piede dal pressing avversario, senza mai buttare via la palla e creando diverse occasioni in attacco. Non ci resta che vivere con passione questo campionato, sperando che se arriverà una sconfitta Spalletti abbia i nervi saldi per reggere la pressione e le critiche, la squadra non si disunisca, ma rimanga ferma verso l’obbiettivo. Amala. Colori della notte.