Var, rigore contro la Juve, rigore per l’Inter. Sarà un caso? Io non credo. A parte le battute, ma in realtà siamo serissimi, la moviola in campo inizia a dare i suoi frutti. A Torino la Juventus non riceveva un rigore contro da più di due anni e sabato contro il Cagliari ne è arrivato uno, poi parato da Buffon, a conferma che nessuno nega le loro qualità, siamo sportivi, ma c’erano statistiche che non quadravano. A Milano passano quattro minuti e l’Inter usufruisce di un rigore a favore. A dire il vero Tagliavento lo certifica subito, ma comunque è la Var a sancirlo, così come il non-rigore alla Fiorentina, la Var dice che il contatto Miranda-Simeone non è da massima punizione. L’unico a lamentarsi è Mihajlovic, in quel di Torino sponda granata, ma non sappiamo perchè, l’errore è arbitrale, non della Var. Già, perchè nessuno ha mai detto che la Var è perfezione, per i romantici una presunzione meccanica che distrugge l’umanità del calcio, per i realisti la consapevolezza che la moviola in campo non deve annullare l’errore umano, ma ridurlo ad un fattore fisiologico che permetta di goderci il nostro sport senza veleni e polemiche, e con qualche rigore in più per l’Inter, consapevoli che la protesta non deve sfociare in un alibi e in una mancanza di autocritica. La svolta, passata quasi in sordina, è epocale, ce ne siamo accorti dopo una giornata di campionato, ce ne accorgeremo nei prossimi mesi. Perdite di tempo ridotte a zero, proteste annullate, il calcio entra nel ventunesimo secolo e ora diventa inevitabile il prossimo passaggio: Tempo effettivo di gioco. Avanti Var.