Finisce probabilmente qui. L’avventura di Pioli sulla panchina dell’Inter. Non ci sarà esonero, perchè mancano sei partite alla fine, che già i tifosi guardano con terrore, perchè sanno come un’Inter priva di stimoli e obiettivi sia capace di sbracare e perdere la dignità, già persa a dire il vero a Crotone. Ma oggi no. Oggi, nel primo derby cinese e a mezzogiorno e con il record di telespettatori – dicono la partita più vista di sempre – record anche d’incasso (lontani i tempi dei 400 franchi incassati nel primo derby a Chiasso nel 1908), oggi si diceva abbiamo visto un’Inter quasi perfetta per 80 minuti, poi, diciamolo, l’ha persa Pioli. Lo abbiamo sempre difeso, aveva già commesso qualche errore, formazioni probabilmente sbagliate con Roma, Samp e Crotone, ma oggi è stato un suicidio tattico con gli ultimi due cambi effettuati che hanno messo in campo una squadra senza capo ne’ coda, dopo essere riusciti nel capolavoro fino a dieci minuti dalla fine di non lasciare mai i terzini soli all’uno contro uno, in particolare Nagatomo, si è deciso di rompere l’asse di sinistra, più un’improbabile Biabiany mezz’ala destra. Inutile protestare per il maxi recupero, Orsato ha indicato cinque minuti, ma il gioco è stato fermo per un minuto e il recupero è iniziato al 91′, come comunicato dall’arbitro alle panchine, poi un’altra interruzione per un infortunio ha prolungato il recupero di altri trenta secondi e ci sta far battere il corner allo scadere, piuttosto si è vista una squadra incapace di giocare d’astuzia nel finale, la palla era nostra ancora al 95′ invece di dirigersi verso la bandierina si è perso banalmente il possesso, un’ingenuità che con qualche giocatore italiano in rosa in più forse non sarebbe successa. Tanti anche i gol subìti da corner, due oggi, uno con la Samp, uno con il Torino e uno a Cagliari, cinque sugli ultimi otto gol subìti. Il bilancio delle ultime quattro partite dice due punti fatti e due gol a partita presi, un vero disastro e del tutto inaspettato anche dal più pessimista dei tifosi. Pensate che si arrivava dai cinque gol al Cagliari e i sette all’Atalanta che hanno illuso un po’ tutti. Bisognerà riflettere anche sul crollo fisico della squadra, apparso evidente.