Inter-Lazio 2-1, Il settebrutto che ci piace

Settima vittoria consecutiva in campionato (ottava con il Genoa in coppa italia), l’Inter che non piace a chi non è mai piaciuta, vince la sfida per il quarto posto con una Lazio che gioca meglio ma sbatte contro il muro Cesar-Lucio-Samuel. Inter leonina in difesa, killer in attacco, latitante nel gioco a centrocampo, orfana del suo regista Thiago Motta e con Cambiasso e Maicon in debito d’ossigeno alla terza in otto giorni. La svolta nel secondo tempo con l’ingresso di Obi e Sneijder.

S. siro Meazza
Il Meazza, la scala del calcio

L’effetto derby porta più di 50.000 cuori nerazzurri al Meazza, anche se il calore arriva solo dalla curva nord, almeno fino al pari di Milito.

Ranieri mischia un po’ le carte mettendo Nagatomo esterno alto a destra e riproponendo Chivu terzino sinistro, Thiago Motta è squalificato e capitan Zanetti va al centro a fare coppia con Cambiasso.

La Lazio gioca bene, manovra avvolgente in stile rugby, migliore condizione atletica dei nostri, continui inserimenti di Hernanes, Gonzalez e Lulic, Ledesma regista raffinato e appoggio dai due terzini Zauri e anche Radu, atteso più difensivo e invece anche lui proiettato in avanti, dove si trova un Klose che svaria su tutto il fronte offensivo con un’agilità impressionante per la sua stazza fisica e Rocchi spina nel fianco che fa un pressing a tutto spiano e porta meritatamente in vantaggio i suoi, con il suo classico gol palla a sfilare e diagonale preciso rasoterra. Quando lo vedi fare quel movimento così perfetto sai già che è gol. La reazione dell’Inter non c’è, la squadra è legata, Alvarez è sempre dieci metri indietro, o troppo isolato a sinistra e quando si accentra tiene troppo palla. Subìto il gol finalmente si comincia buttare qualche cross per Pazzini e Milito, ma la Lazio sventa. Il gol arrriva a sorpresa, con Zanetti sul vertice sinistro dell’area che appoggia a Milito, perfetta triangolazione con Alvarez che gli dà un morbido pallone di ritorno e diagonale anche per Milito, quasi a rispondere direttamente a Rocchi.

Milito gol
Il diagonale di Milito

Il secondo tempo è un’altra partita, entra Obi per Chivu con Nagatomo che torna terzino sinistro e sneijder per l’instabile Alvarez. I due neo entrati imprimono subito un altro ritmo alla partita, Sneijder va vicino due volte al gol e delizia S.siro con due lanci diagonali per Maicon che meritavano miglior utilizzo. A metà ripresa, Pazzini, il più vivo di una squadra ieri a tratti sonnecchiante, s’inserisce su una palla morta e scavalca marchetti con beato pallonetto, ma era in fuorigioco di rientro, l’arbitro convalida il gol.

Il pallonetto di Pazzini
Pazzini realizza il 2-1

A questo punto c’è solo l’inter che ci piace, che difende a denti stretti il vantaggio e ritrova la grinta leonina, tutta in un tackle alla disperata di Zanetti al 92′ a interrompere l’ultimo assalto laziale. Prima Julio Cesar aveva parato un rigore in movimento di Klose e la Lazio aveva reclamato un rigore per un tocco di mano di Lucio, ma è evidente la spinta precedente di Klose sul brasiliano e fa bene Rizzoli a fischiare fallo all’attaccante laziale.

sneider dias
la fisicità di Dias in un contrasto con Snejider

L’Inter vince così una gara dove la lazio ha giocato meglio nel primo tempo e cercato il pari nella seconda metà del secondo, una partita intensa, ma a conti fatti con pochi tiri, già detto del nostro muro, anche Dias dall’altra parte ha diretto una difesa più forte del previsto e dalla grande fisicità, ci volevano quindi due killer pronti a sfruttare le poche occasioni, e l’Inter li ha ritrovati. Pazzini e Milito.

 

 

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