Sono tanti i giocatori rigenerati da Pioli in questi tre mesi. Un effetto energetico, o potenziatore come direbbe lui, ma anche la capacità d’insegnare i meccanismi del calcio italiano che ha portato enormi benefici alla squadra. Partiamo dalla difesa, qui c’è un giocatore che sembrava talmente perduto da essere stato messo in vendita dalla società. Stiamo parlando di Murillo, che dopo un buon inizio con Mancini la stagione scorsa, si era perso nel corso del 2016, risultando tra i maggiori responsabili del crollo della squadra dal primo al quinto posto. Con Pioli il colombiano ha completamente cambiato modo di giocare, non giocando più d’anticipo, ma imparando a temporeggiare, inanellando una serie di partite positive calandosi anche nella parte del difensore eclettico, capace di fare anche il terzino destro, oltre che il destro nella difesa a tre. Ma il primo accorgimento operato da Pioli è stato quando la squadra giocava ancora con due centrali dietro, facendogli invertire la posizione con Miranda, passando dal centrosinistra al centrodestra. Passiamo a un altro giocatore: In questo caso non si può parlare di giocatore rigenerato, ma Medel, stiamo parlando di lui, è passato dal centrocampo alla difesa, prima in coppia con Miranda nel derby, poi un infortunio ha interrotto l’esperimento, andato a buon fine con il suo rientro da libero in mezzo a Murillo e Miranda. Ora Medel è un leader difensivo in una retroguardia insormontabile. Altro giocatore che aveva fatto già vedere le sue qualità, ma con De Boer era finito in pratica fuori rosa è Brozovic, con Pioli tornato protagonista, sapendo accettare anche qualche panchina. Ma il vero capolavoro del tecnico parmigiano si chiama Kondogbia. Un giocatore che sembrava una causa persa negli occhi sperduti del ragazzone francese, sostituito una volta da De Boer al ventesimo del primo tempo. Con Pioli ha ritrovato fiducia, ma anche connotazione tattica e sono arrivati i primi convinti applausi di San Siro. Infine il caso di Perisic, svogliato e passivo nei primi mesi stagionali, ora convinto a farsi tutta la fascia dal suo allenatore. E poi Eder, che ha ritrovato la via del gol, Joao Mario sempre più protagonista, mancano in questo quadro Banega, che soffre i pochi spazi del calcio italiano, e i poco utilizzati Barbosa e Biabiany, un po’ ai margini. Ma chissà che non arrivi anche il loro momento.
Nella foto: Pioli allena Kondogbia.