Schierarsi a specchio, lo faceva Mancini, tutti lo criticavano, poi è arrivato De Boer, che giocava senza curarsi dell’avversario, e tutti hanno detto che doveva studiare di più l’avversario. Ora c’è Pioli, che ha battuto il Genoa schierandosi a specchio, come fece Mancini esattamente un anno fa contro i il Genoa. Tre attaccanti contro tre difensori da una parte e dall’altra, uno contro uno sulle due fasce e due contro due a centrocampo. L’Inter soffre sulle fasce, Lazovic contro Nagatomo e Laxalt contro Candreva, hanno la meglio i genoani, ma è equilibrio a centrocampo, battaglia Icardi-Burdisso e Simeone-Miranda nei pressi dell’area, meglio Joao Mario nel secondo tempo contro Izzo che Palacio, soffre Eder con Munoz, bene D’ambrosio contro Ocampos e poi con Ninkovic, bene Murillo contro Rigoni e poi Pandev. Ecco come sono scese in campo le squadre nel primo tempo:
Handanovic; D’ambrosio, Miranda, Murillo; Candreva, Joao Mario, Brozovic, Nagatomo; Eder, Palacio; Icardi.
L’Inter in certi frangenti può diventare un 4-2-3-1:
Handanovic; D’ambrosio, Miranda, Murillo, Nagatomo; Joao Mario, Brozovic; Candreva, Eder, Palacio; Icardi.
In fase difensiva diventa un 5-4-1:
Handanovic; Candreva, D’ambrosio, Miranda, Murillo, Nagatomo; Eder, Joao Mario, Brozovic, Palacio; Icardi.
Il Genoa risponde così:
Perin; Izzo, Burdisso, Munoz; Lazovic, Rincon, Veloso, Laxalt; Rigoni, Ocampos; Simeone.
Ecco gli schieramenti nel secondo tempo, Juric si scopre rinunciando all’ibrido Rigoni per l’attaccante puro Pandev, Pioli trova gli equilibri giusti con Melo a centrocampo e Joao Mario trequartista, prima sul centrosinistra, poi s’inverte con Perisic.
Handanovic; D’ambrosio, Miranda, Murillo; Candreva, Melo, Brozovic, Nagatomo; Perisic, Joao Mario (Banega); Icardi.
Perin; Izzo, Burdisso, Munoz; Lazovic, Rincon, Veloso, Laxalt (Edenilson); Pandev, Ninkovic; Simeone.