E’ comparsa sull’Evening Standard un’intervista ad un allenatore italiano di cui vi riportiamo alcuni passaggi: “Io sono un artista e il calcio è la mia arte. Non riesco a smettere di pensare al calcio al punto da dimenticarmi di mangiare perchè se mangio perdo tempo. Quando parlo di calcio posso sembrare arrogante, ma non lo sono, sono solo consapevole delle mie capacità. Invito chiunque ad assistere ai miei allenamenti, così si renderebbero conto che dò più importanza al gioco offensivo della maggior parte degli allenatori in Europa”. (Scopri sotto chi è)
Avete capito chi è? Ma è Walter Mazzarri, che dopo alcuni buoni risultati col Watford rialza la testa e si propone come tra i più offensivi in Europa, anche se i tifosi interisti ricordano persino il suo 3-6-1. Auguri Walter, ma nessuno ti ricorda come arrogante, ma forse come piangina. Rimaniamo sui giornali inglesi e leggiamo sul Daily Star che il tecnico Jurgen Klopp vuole fortemente portare al Liverpool – persino già a Gennaio – Geoffrey Kondogbia, centrocampista che è stato uno degli acquisti più costosi per l’Inter. E’ una notizia che inevitabilmente genera sentimenti e pareri opposti. Alcuni interisti potrebbero esultare perchè lo considerano inadeguato, altri parlerebbero, come sentito dire, di un “pacco voluto da Mancini” del quale liberarsi al più presto possibile, ma altri potrebbero per associazione ricordare Gennaio 2013 quando proprio al Liverpool l’Inter cedette un giovane brasiliano di nome Philippe Coutinho e pensare se non è il caso di aspettare. Eccoci alla ottava di Premier League dove il poker di allenatori italiani è diventato un tris dopo il licenziamento di Guidolin. Vediamo un derby italiano tra Conte e Ranieri in Chelsea-Leicester, ammirando un ottimo approccio dei Blues che mostrano aggressività, velocità e determinazione, con Kantè, Matic e Mosè straripanti. Chelsea che domina il primo tempo con due gol di Diego Costa e Hazard. Per contro il Leicester è irriconoscibile, la squadra che solo pochi mesi fa ha vinto il titolo appare lenta, impacciata, senza carattere e con una difesa preoccupante. Prova nella ripresa a mettere orgoglio ma finisce 3-0 con rete di Moses e si trova nelle parti basse della classifica con 4 sconfitte in otto gare e tanti gol subiti. Il fenomeno Leicester sembra essersi sciolto e a Ranieri, perlomeno sinora, non resta che impiegare testa ed energie alla Champions League (infatti oggi non ha utilizzato tre titolari).