Medel è finito nuovamente sotto accusa. La mancanza di un regista basso sarebbe la causa dei mali dell’Inter. Può essere, sicuramente il cileno fuori condizione si presta alle critiche, ma la realtà può essere un’altra. Se nessuno fa movimento senza palla, puoi avere anche Pirlo, ma i problemi rimangono. Se la squadra è sfilacciata e tutti scappano in avanti, a chi dà la palla Medel? Forse orizzontalmente ai terzini, che però non hanno grande qualità. E’ inutile quindi cercare capri espiatori, Medel, gli allenatori, Ranocchia, perchè con tutti i loro limiti, i problemi sono più vasti e non pochi, a partire da una società assente e con ruoli non definiti. Si fa poi un gran parlare di Joao Mario, ma possibile che nessuno capisca che serve un difensore centrale e un terzino di qualità? Questi 50 milioni che si vogliono spendere per il portoghese non potevano servire per prendere Bruno Peres e un difensore centrale degno? Sono domande che tutti i tifosi di buon senso e che tengono veramente all’Inter si fanno, così come si chiedono se una società come l’Inter può delegare il mercato a procuratori esterni, come Kia Joorabchian, sul quale ci siamo già posti delle domande e abbiamo trovato forte riscontro tra i tifosi, ma abbiamo ricevuto anche gli insulti di un paio di sgherri da tastiera, a conferma che internet e il calcio sono due grandi invenzioni, ma anche la valvola di sfogo per frustrati e falliti, di certo pseudointeristi. Ora c’è bisogno di condizione fisica, di fame come ha detto D’ambrosio, di serenità, di un paio di innesti in difesa, dove si registrano i maggiori problemi, di una società seria e presente, che capisca che l’Inter non è un’azienda come un’altra, che una società di calcio è una cosa complessa, non un semplice investimento. (L’editoriale continua sotto)
Sul povero De Boer sono cadute critiche eccessive, certo, prima gli uomini e poi il modulo, non si può sacrificare Perisic in panca per il modulo, ma è vero che il croato non aveva ancora giocato 90 minuti e che non si può mettere in croce l’allenatore dopo dieci giorni. Domani arriverà Zhang Jindong, il figlio Steven e Thohir. Sono curioso di sentire cosa dirà, se finalmente la Suning metterà dei suoi uomini, se capirà che serve un management italiano, che conosca il calcio italiano, se capiranno cos’è l’Inter, non solo uno strumento della globalizzazione, ma una realtà con una sua identità e una sua storia, dove la globalizzazione dev’essere uno strumento per lei e non viceversa. Intanto ventunmila abbonati finora, non una cifra esaltante, anche se può incrementare, ma spia di un disagio da non sottovalutare. Amala.