Frank De Boer si presenta all’Inter. Alla conferenza stampa lo accompagna un sorridentissimo Bolingbroke, mentre in “tribuna” si accomodano Zanetti, Ausilio e Gardini. Dopo i ringraziamenti di rito, il tecnico olandese prova già a calarsi nella realtà nerazzurra: “Voglio conoscere tutti, non solo i giocatori, ma tutti quelli che lavorano all’Inter e fanno funzionare questo sistema”. I giornalisti presenti provano a sondare la prima spinosa questione tattica, Icardi è adatto al suo gioco? (De Boer gioca solitamente con un 4-3-3 in cui il centravanti è di movimento, o falso nueve come va di moda dire, e gioca per creare spazi agli inserimenti delle ali e dei centrocampisti) “Certamente sì, al 100%”, è l’ovvia risposta di De Boer, che però poi sottolinea che, “Icardi è giovane, può imparare ancora molto”. E d’altronde appare subito chiaro che l’ex Ayax vuole mettere mano alla squadra, spiega: “Valuteremo i giocatori in queste due settimane, ho visto i video, ma a volte ti possono sorprendere, giocare in altri ruoli.” Il pensiero va a Banega, che nel 4-3-3 dovrebbe riadattarsi da interno di centrocampo. (prosegue sotto)
De Boer è molto sicuro di sè, “porterò la mia filosofia”, dice, ma non ci sta a farsi etichettare come l’allenatore dei giovani: “Posso allenare anche giocatori esperti e magari è anche meglio, perchè apprendono prima”. Ma deve stare attento, quello interista è un ambiente che può distruggere qualunque certezza e quelli che lo osannano ora potrebbero essere i suoi carnefici alla prima mossa sbagliata. Di questo l’olandese non è ancora in piena coscienza, e infatti si spinge ad affermare che, “le pressioni all’Amsterdam Arena o a Barcellona sono le stesse di San Siro, anche i tifosi dell’Ayax ci fischiavano se dopo un quarto d’ora non avevamo ancora fatto goal”. Purtroppo non è così, le pressioni all’Inter non hanno pari da nessuna parte e non ci sono solo i fischi, tutto sommato innocui in confronto a tutta una serie di fattori e canali, che possono mettere in crisi l’allenatore. Tra i quali il fatto che all’Inter se le cose si mettono male, i dirigenti spariscono lasciando solo l’allenatore a fare da parafulmine in balìa degli istinti più bassi della tifoseria. Quindi tanti auguri De Boer, ne avrai bisogno.