Mancini non è più l’allenatore dell’Inter. Si va verso la risoluzione del contratto. I cinesi hanno ceduto alle pressioni di Thohir, di Bolingbroke e dei vari agenti e intermediari che ruotano intorno alla Suning e che spingevano per un esonero. Si è invece tentato di indurre Mancini alle dimissioni, facendogli il vuoto intorno e non accogliendo nessuna sua richiesta. Richieste dipinte da una stampa isterica e pronta a saltare sul carro dei nuovi padroni cinesi come dei capricci, e che invece erano tutte orientate a far fare all’Inter quel salto di qualità necessario, se si vuole ancora chiamarsi Inter e non Inda. Un leader di centrocampo e di esperienza, un difensore centrale e la cessione del capriccioso Icardi (lui sì) sostituendolo con Gabbiadini o Diego Costa. Hanno invece vinto Thohir e Bolingbroke, anche se Mancini non si è dimesso, ma si andrà ad una risoluzione del contratto con una buonauscita, cosa assolutamente normale e ovvia quando si rescinde un contratto (lo ha fatto Stankovic due mesi fa, lo ha fatto Mihajlovic con il Milan, Ventura con il Torino etc etc), ma che verrà moralisticamente fatta passare come la prova dell’avidità di Mancini da tanti media, con pecoroni al seguito.