C’è l’annunciato 3-5-1-1, anche senza Chivu, ma con Samuel in mezzo alla difesa affiancato da Ranocchia e Jesus. Centrocampo Nagatomo-Zanetti-Cambiasso-Guarìn e Pereira. Sneijder trequartista, Milito punta. A ben ricordare già nel primo tempo di Torino-Inter si era giocato con questo modulo in fase di possesso palla, con Cambiasso che scalava in mezzo ai due centrali e i due terzini che salivano. Lunga fase di assestamento nella prima mezz’ora, squadra che non riesce a stare corta, fase d’impostazione scoordinata, Guarìn e Nagatomo si allungano subito, Zanetti si allarga e il portatore di palla spesso non ha nessuno con cui dialogare. Chi corre per quattro e copre più campo è Pereira, che segue l’azione fino all’area di rigore avversaria. Milito regge il peso dell’attacco, portandosi spesso in fascia, mentre Sneijder è tartassato. Il Chievo è una squadra che mangia l’erba, ma mastica poco calcio, anche se al 3′ si rende pericoloso con un velenoso colpo di testa di Hatemay, smanacciato da Handanovic. A fare le spese del gioco arcigno e cattivo del Chievo è Sneijder al 21′, travolto da Pellisier, deve uscire, al suo posto Cassano. Il barese soffre meno il pressing avversario, sa difendere meglio palla e tende ad affiancare Milito più che stargli alle spalle. Dalla mezz’ora l’Inter si ricompatta, non prima di un pericoloso tiro di Pellisier, poi Guarìn potente diagonale da posizione defilatissima lambisce il palo. Al 43′ tiro-cross di Nagatomo sporcato, Pereira appostato centrale in area corregge in rete. I due terzini spostati a centrocampo fruttano il vantaggio.
Il secondo tempo si è giocato principalmente nella metà campo nerazzurra, ma l’Inter è apparsa più ordinata e mai traballante rispetto al primo tempo. Non sono mancate le sortite in avanti, come al 54′ con la verticalizzazione di Cassano, il splendido tacco incrociato di Milito per Pereira che viene anticipato. Il Chievo si è reso pericoloso solo con tiri da fuori e calci piazzati, a cominciare dalla conclusione di Rigoni, Handanovic si distende con sicurezza. Zanetti in Coast-to-coast, steso quando ormai era proiettato verso l’area. Inter in contropiede al 64′, Milito in fuga sulla sinistra, appoggio per Cassano, Sorrentino intercetta. Tutta la classe di Handanovic sulla punizione di Rigoni, parata perfetta. Al 67′ esce Nagatomo ed entra Gargano, con Zanetti che va a fare l’esterno, tutta la duttilità del capitano. Il pareggio ci potrebbe anche stare, ma al 74′ Cassano raddoppia, Gargano chiude lo scambio con lui mandandolo a tu per tu con Sorrentino, preciso rasoterra e prolungata esultanza per il numero 99, che va ad abbracciare Stramaccioni. Non è serata per il Chievo, Cruzado colpisce il palo pieno su punizione. Si finisce con le occasioni per Guarìn e Gargano per triplicare, il ritorno in campo di Mudingay, ed il risultato è 0-2. E’ stata una partita con picchi di bruttezza, soprattutto nel primo tempo, controlli di palla faticosi, consueti problemi d’impostazione o ad uscire una volta recuperata la palla, ma anche un’Inter che si è ritrovata dalla mezz’ora in poi, finalmente un po’ compatta nel reparto di centrocampo, con qualche pregevole ripartenza nella ripresa. Vittoria per il morale e la classifica, ma i problemi sorgono in casa e sono ancora da affrontare. Questo comunque era un bivio importante, non vincendo qui c’era il netto rischio di avvitare la stagione. Così non è stato.