Storia numeri dieci, l’olandese non volante

Dennis-Bergkamp-Coppa-UefaSalutato Sammer, nel 1993 l’Inter per la casacca numero dieci fa un altro grande colpo destinato a rivelarsi una grande delusione. Si tratta di Dennis Bergkamp, astro nascente del calcio olandese, detto l’olandese non volante per la sua paura di imbarcarsi sugli aerei, che sceglie l’Inter disattendendo i consigli di Cruyff. (Continua sotto)

E in effetti Bergkamp fin da subito fatica ad adattarsi al tipico gioco all’italiana della formazione guidata da Osvaldo Bagnoli e si sente tradito, perchè come ricorderà anni dopo, i dirigenti per convincerlo a venire a Milano gli avevano promesso che l’Inter avrebbe cambiato stile di gioco. Ma c’è un altro problema, i difensori italiani picchiano duro, e l’olandese pare intimorito, non è un caso che in Coppa Uefa si trasforma, giocando le sue partite migliori in nerazzurro. In campionato però fatica e il primo anno è disastroso. In campo si pesta i piedi con Ruben Sosa, preferendo duettare con Fontolan. Va meglio nel secondo, ma ormai è stato marchiato a fuoco come uno senza attributi, i giornali lo prendono di mira, arrivano ad inventare che sta perdendo i capelli per lo stress quando si presenta ad Appiano con un taglio particolarmente corto. Il motivo di tanto accanimento è da ricercarsi nella sua riservatezza, l’olandese non rilascia interviste, ama stare a casa con la moglie e la stampa gliela fa pagare. La seconda stagione è assurda, come tutti gli interisti ricorderanno, in campionato si rischia la prima clamorosa retrocessione in serie B, salvandosi per un punto, ma in Europa è una cavalcata trionfale con la vittoria della Coppa Uefa, Bergkamp è protagonista assoluto, capocannoniere con otto gol in undici partite, ma dopo aver alzato la coppa l’olandese decide che ne ha abbastanza e si trasferisce all’Arsenal.

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