Il piano è semplice. Battere domani sera il Bologna, sperare che domenica l’Udinese faccia il colpo contro la Roma e andare all’Olimpico tra una settimana a provare l’aggancio contro i giallorossi. Tutto chiaro? (prosegue sotto)
A parte gli scherzi, ci vorrà una grande prova di maturità nelle prossime due partite, quella che è mancata nei mesi di gennaio e febbraio. Il continuo turn-over aveva funzionato nei primi tre mesi, tutti erano sulla corda, tutti erano coinvolti e davano il massimo. Con il passare del tempo però questa mancanza di certezze, da stimolo è diventato un fattore di nervosismo e qualcosa è saltato. Si può dare per questo la colpa tutta a Mancini, per non aver stabilito una formazione titolare fissa? O forse alcuni giocatori si sono dimostrati immaturi e poco consapevoli del valore di questa maglia? Possibile che ci sia chi, al primo anno all’Inter, pretenda già il posto da titolare fisso? O chi si allena bene solo se sa di essere titolare la domenica successiva? Colpa dell’allenatore? O giocatori troppo viziati? Dopo la Juve è arrivato un messaggio chiaro da parte della società, la risposta c’è stata sul campo, ma c’è chi non si è trattenuto dal darla anche su Twitter. Ma quando sei all’Inter non basta una grande serata per dimostrare di avere gli attributi. Servono continuità nei risultati e costanza negli allenamenti. Ecco perchè i prossimi due mesi saranno decisivi per capire il reale valore di questo gruppo e non si potrà sbagliare. Nessuno si senta già arrivato.