Alla fine di Inter-Chievo son diciotto i tiri effettuati di cui otto in porta, sono undici i calci d’angolo, abbiamo perso il conto delle parate decisive di un debuttante come Seculin, che ha uguagliato quelle di Marchetti, Consigli e Belec, portieri rispettivamente di Lazio, Sassuolo e Carpi. Aggiungiamo una traversa a portiere battuto, eppure abbiamo rischiato il pareggio nei sofferenti minuti finali, con l’unico tiro effettuato dal Chievo. Dopo il disastro del derby, stasera la squadra era però determinata, si è vista più corsa e voglia di vincere, ma anche molta attenzione, eppure un solo gol e tanta sofferenza. Cosa manca allora? Come sempre, oltre a Icardi, che in fin dei conti ha segnato il gol numero 50 in 109 gare in serie A, ci vorrebbe un altro vero goleador perché i vari Eder, Palacio, Brozovic, Kondogbia possono segnare ma non appaiono giocatori di sfondamento di cui l’Inter ha tanto bisogno. Quindi ancora dubbi, ma si torna a vincere e si sa la vittoria è una medicina portentosa; sono comunque tre punti strameritati e il terzo posto è alla portata. Peccato per il gol della Fiorentina al 90′, ora sarà battaglia a Verona contro un rinato Hellas, si andrà senza Miranda, ma bisognerà incamerare altri tre punti contro Toni e compagni per arrivare bene alla sfida di Firenze del 14 febbraio. Thohir, ci sarai?