La storia di Stramaccioni dopo Inter-Roma entra in un capitolo nuovo, i media gli hanno chiesto conto della tripletta di Pazzini con la nuova maglia del Milan, sui giornali c’è chi lo ha definito “apprendista stregato”, sottolineando sarcasticamente la vittoria del maestro Zeman sull’allievo Strama, e poco importa che Stramaccioni prima della partita avesse detto che lui è lontanissimo dalla visione del calcio di Zeman. Molti tifosi si sono chiesti cosa ci facesse Pereira a centrocampo, altri perchè dopo una preparazione estiva anticipata per gli impegni in Europa League non siamo fisicamente un gradino sopra gli altri, ma uno sotto. Qualche anziano collega rimarca che non ha fatto la gavetta e non ha esperienza. Tra critiche legittime e giochi di parole qualcosa è cambiato, ora Stramaccioni non è più l’esordiente di successo comunque vada, ma è atteso al varco da critica e tifosi. Era inevitabile che succedesse proprio adesso, dopo una sessione di mercato nella quale il tecnico nerazzurro si è esposto in prima persona, manifestando pubblicamente i propri input alla società e sottolineando che certe scelte avevano il suo imprinting, come appunto quella della cessione di Pazzini. Personalmente ritengo che Pazzini all’Inter una tripletta non l’avrebbe mai fatta, e che la sua avventura qui fosse conclusa per motivi tecnici e ambientali, ma è normale che nel gioco dei media Stramaccioni se la giocherà tantissimo sugli esiti dello scambio Pazzini-Cassano, ma anche dell’avvicendamento Mudingay-Poli. Sta ora alla società difenderlo e dargli fiducia.