Un breve ricordo di Peppino Prisco

PEPPINO PRISCO FOTO OMEGA

Il 10 dicembre di 94 anni fa nasceva Peppino Prisco. Il 12 dicembre di 14 anni fa ci lasciava dopo 38 anni alla vicepresidenza dell’Inter. L’avvocato è ricordato sopratutto per la sua ironia elegante, pungente ma mai velenosa, con la quale colpiva gli eterni rivali del Milan e della Juve, ma che sapeva anche usare verso i propri colori, per sdrammatizzare dopo qualche sconfitta e nei giorni più cupi della storia nerazzurra. Insieme alla famiglia Moratti e a Giacinto Facchetti ha composto quella triade che ha inciso in maniera inconfondibile lo stile dell’Inter. Se i Moratti e Facchetti portavano il binomio di passione e eleganza, Peppino rappresentava il tifo più viscerale e coscientemente fazioso, ma forse l’aver partecipato durante la seconda guerra mondiale alla tragica campagna di Russia nell’amato corpo degli Alpini gli diede il senso dei veri drammi della vita, permettendogli di vivere la sua fede nell’Inter in maniera sì indissolubile, ma anche scanzonata e leggera. Servì l’Inter in maniera mai zelante e ossequiosa, con quell’inconfondibile sguardo scettico e quel sorriso ironico, la sua presenza manca tantissimo in tempi di volgarizzazione e talebanizzazione del tifo. Il tifoso milanista Abatantuono ha ammesso di aver invidiato gli interisti per aver avuto un Prisco, figura che manca nella storia rossonera, ma anche di tante altre società.

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