Se Marco Branca dopo l’addio all’Inter si è chiuso in un totale silenzio mediatico, tuttora mantenuto, Fassone invece appare molto loquace sulla sua esperienza all’Inter ed anche oggi ha parlato, questa volta ai microfoni di Radio 24. Dopo aver dato un giudizio positivo sull’operato di Tavecchio, almeno sul piano della sostanza, meno sulla comunicazione, l’ex Dg dell’Inter ha confermato l’importanza di Mancini in sede di calciomercato, “molte sue telefonate sono state importanti, non subisce le decisioni, ma partecipa spesso e volentieri”. (Continua sotto)
Fassone poi ha spento gli allarmismi su una eventuale mancata qualificazione in Champions dei nerazzurri, “la partecipazione alla Champions ha un’incidenza relativa sui bilanci di squadre come Milan e Inter”. Infine ha speso parole anche su Mazzarri, in queste ore pare in procinto di tornare alla Samp, parlando di pressioni non solo mediatiche e con i tifosi, ma anche interne alla società, dove Mazzarri non era apprezzato da tutti. C’è stato spazio anche per un retroscena sull’arrivo di Mancini: non c’erano piani B, non si voleva cambiare per cambiare e si è andati su un obbiettivo di livello internazionale come Mancini, escludendo altre opzioni, tra le quali anche quella di Zenga, il quale nel frattempo è stato purtroppo esonerato dalla Samp in queste ore. Ricapitolando dalle parole di Fassone sono emersi tre aspetti sulla vita dell’Inter:
- Mancini agisce da manager e non solo da allenatore.
- La vita economica dell’Inter non è appesa alla qualificazione in Champions.
- Mazzarri fu sfiduciato anche all’interno della società.
E’ dura parlare nei panni di Branca. E’ stato all’inter 10 anni, ha contribuito a 15 coppe, ma deve solo rispondere a critiche. I celebrati sono quelli tipo Sabatini, 60 anni e zeru titoli..